La Carta di Udine sull’umanizzazione delle cure.
La sanità del futuro è l’umanizzazione delle cure. Una nuova strategia per rispondere ai bisogni di salute della popolazione attraverso un modello che coniuga la prospettiva clinico-assistenziale e quella organizzativo-gestionale. È il messaggio che arriva dai primi “Stati generali itineranti per l’umanizzazione delle cure e il benessere organizzativo” che si sono svolti oggi a Udine.
L’intento è quello di aprire un dialogo istituzionale sul territorio italiano per affrontare il tema di un servizio sanitario nazionale sostenibile e di qualità che garantisca l’universalità delle cure. Gli Stati generali sono stati organizzati dall’Università di Udine con la Regione Friuli Venezia Giulia, l’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale e il Comune. L’iniziativa è stata insignita dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, della Medaglia del Presidente della Repubblica.
Ai lavori sono intervenuti, con un video messaggio, il ministro della salute, Orazio Schillaci, e il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, nella veste di presidente della Conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome
La Carta di Udine sull’umanizzazione delle cure.
Dagli Stati generali è nata “La Carta di Udine per l’umanizzazione delle cure e il benessere organizzativo”, documento di indirizzo scientifico che rafforza questo impegno. La Carta è articolata in tre ambiti: l’umanizzazione delle cure in chiave moderna; la qualità della cura intesa come assistenza centrata sul paziente, cioè efficace, sicura, accessibile, tempestiva, equa, efficiente; un modello di cura con ricadute pratiche sulle persone attraverso quattro aree: ricerca, formazione, clinico-assistenziale e organizzativo-gestionale, valutazione dei risultati.
“È un progetto di ampio respiro – ha detto il rettore, Roberto Pinton – che propone un cambiamento virtuoso puntando sulla coesione sociale, mira ad ampliare le professionalità di chi opera per la salute e a rigenerare il senso di appartenenza al nostro servizio sanitario, partendo proprio dal Friuli Venezia Giulia, modello di efficienza e qualità”.
“Il nostro obiettivo – ha spiegato il presidente degli Stati generali, Massimo Robiony, componente del Tavolo tecnico ministeriale per l’umanizzazione delle cure e il benessere organizzativo del Ministero della salute – è progettare la sanità del futuro fondandola sulla centralità della persona per rispondere in maniera efficace, efficiente e appropriata alle esigenze dei pazienti e dei professionisti della salute”.
Il percorso
Gli Stati generali sono il frutto di un cammino iniziato quasi dieci anni fa. Il progetto, ideato e sviluppato dal professor Massimo Robiony, è stato prima applicato nella Clinica di chirurgia maxillo-facciale e poi nel Dipartimento testa collo e neuroscienze dell’Asufc, diretti da Robiony. Nel 2023 si è concretizzato nell’offerta formativa dell’Università di Udine con il master di secondo livello in “Salute e umanizzazione delle cure nell’organizzazione e gestione del servizio sanitario nazionale”.
Adesione al manifesto “Dignitas Curae”
Gli Stati generali hanno anche aderito al Manifesto “Dignitas Curae” che propone un modello di cura che riporti al centro i valori della medicina, riconosca il bene della persona e del curante e sfrutti le migliori competenze specialistiche. Le priorità indicate sono la riduzione dei costi e dei tempi d’attesa e, grazie a équipe multidisciplinari, l’assistenza ai malati in base alle loro effettive e personali necessità terapeutiche.
La giornata degli Stati generali si è articolata in due sessioni. La prima, quella istituzionale, si è tenuta al mattino nel Salone del Parlamento del Castello di Udine. Sono intervenuti rappresentanti di istituzioni, mondo universitario, sistema sanitario nazionale e regionale e di enti del terzo settore. La sessione pomeridiana, nell’aula Strassoldo del polo economico-giuridico dell’Ateneo, è stata dedicata alla diffusione della cultura dell’umanizzazione delle cure e della medicina narrativa. Era rivolta, in particolare, a professionisti della salute, medici in formazione, studenti di medicina e delle professioni sanitarie, e operatori del settore.
I messaggi del ministro Schillaci e del presidente Fedriga.
Il ministro Schillaci ha sottolineato l’importanza di ripensare i modelli di cura per garantire universalità e gratuità delle prestazioni in un contesto di rapidi cambiamenti. Ha elogiato il Manifesto “Dignitas Curae”, che propone un approccio integrato e personalizzato alla salute, superando la frammentarietà dei percorsi di cura e promuovendo una visione globale del paziente.
Tra le priorità evidenziate, ci sono il rafforzamento della medicina territoriale, la digitalizzazione dei servizi sanitari e l’umanizzazione delle cure, garantendo attenzione non solo alla malattia, ma anche alla persona nella sua totalità. Schillaci ha anche richiamato l’importanza del benessere organizzativo per i professionisti della salute, essenziale per migliorare la qualità dei servizi.
Dal canto suo, il presidente Fedriga ha accolto con entusiasmo l’iniziativa, definendo il Friuli Venezia Giulia un terreno fertile per sperimentare nuove pratiche sanitarie. Per Fedriga, la sanità deve essere vista non solo come strumento di cura, ma anche come mezzo per il benessere globale dei cittadini e dei professionisti, per evitare la fuga di talenti dal sistema sanitario nazionale.
Fedriga ha evidenziato il potenziale del progetto di umanizzazione delle cure nel promuovere coesione sociale, interdisciplinarità e innovazione. Ha inoltre sottolineato che l’iniziativa non richiede nuove risorse economiche, ma una riconversione delle economie esistenti, rendendola sostenibile e replicabile a livello nazionale.