Parco Antonini Maseri di Udine presto aperto al pubblico.
Il parco di Palazzo Antonini Maseri diventerà patrimonio della città e sarà presto aperto al pubblico: oggi il Comune di Udine e l’Università degli Studi hanno sottoscritto il contratto di comodato che cederà l’utilizzo gratuito del giardino storico per dieci anni. La firma, alla presenza del sindaco della città, Alberto Felice De Toni, del Rettore dell’Università Roberto Pinton e del Presidente della Fondazione Friuli Giuseppe Morandini è stata raccolta questa mattina, nella sede del Rettorato.
Dopo la lettera d’intenti firmata nel 2021 il Comune ha perfezionato insieme all’università i presupposti del contratto, che è corredato da uno specifico regolamento, che serve a disciplinare le attività e gli oneri relativi alla fruibilità del parco monumentale. Nel documento sottoscritto oggi viene specificato che gli oneri ordinari e straordinari di manutenzione spettano al Comune di Udine.
Gli interventi che esulano la manutenzione ordinaria saranno progettati e computati dal Comune di Udine e dovranno, prima della loro realizzazione, essere approvati ed autorizzati, anche nella spesa, dall’Università di Udine la quale si impegna, al termine del contratto di comodato, anche anticipato, ad indennizzare il Comune per il valore residuo non ancora ammortizzato.
La Fondazione Friuli garantirà, grazie alla recente ristrutturazione della sede di Palazzo Anonini Stringher, il passaggio di collegamento tra il giardino e via Gemona. Due parti della città quindi si uniscono e consentiranno un nuovo facile e scenografico accesso al centro cittadino, di sicuro richiamo per cittadini e turisti.
L’amministrazione udinese specifica come questo atto, grazie alla fattiva collaborazione delle istituzioni e degli enti coinvolti, rappresenti un tassello fondamentale per la riqualificazione del centro storico, garantendo un nuovo punto di accesso al cuore cittadino nell’ottica complessiva dei nuovi confini dell’area pedonale, che già coinvolge Piazzetta San Cristoforo e il primo tratto di via Gemona. Per tutti quindi sarà ancora più semplice accedere in città.
“Con la stipula di questo importante atto – sottolinea il rettore Roberto Pinton – riusciamo a restituire alla nostra comunità un giardino storico meraviglioso, realizzando il desiderio del professor Attilio Maseri che ha donato all’Università del Friuli il bellissimo palazzo oggi sede del rettorato e il suo Parco monumentale, oltre al Palazzetto riportato al suo splendore architettonico dalla Fondazione Friuli e intitolato a Bonaldo Stringher. Con questo accordo prosegue il patto di alleanza tra le istituzioni territoriali per il bene del città e del territorio, in un percorso comune di accrescimento del centro urbano”.
“La restituzione alla città di questo gioiello nel suo cuore storico rappresenta una sorta di completamento della rivitalizzazione da parte dell’Università del complesso palladiano di palazzo Antonini-Maseri e del recupero da parte della Fondazione Friuli di palazzo Antonini-Stringher – ha detto il presidente Giuseppe Morandini -. Recupero che ha previsto la realizzazione di un nuovo sottopasso di collegamento tra piazza Primo Maggio e via Gemona, arricchito da uno spazio espositivo dedicato agli artisti friulani contemporanei. Ringrazio Comune di Udine e Università per l’accordo raggiunto, che permetterà l’apertura al pubblico del giardino monumentale, destinato a diventare un punto di interesse sia per i turisti, che sempre più numerosi frequentano la città, sia per i suoi stessi residenti, che possono così scoprire o riscoprire un angolo della città a molti sconosciuto”.
Il complesso di Palazzo Antonini, oggi Antonini-Maseri, sorge nel 1566 ed è risultato di un accorpamento di più corpi edilizi. A partire dal 1696 viene realizzato il primo ampliamento in aderenza, il cosiddetto Palazzetto che, nel tempo ha visto un ulteriore susseguirsi di addizioni al corpo di fabbrica originario. La più significativa delle quali è rappresentata dall’intervento a firma dell’architetto Pietro Zanini del 1947.
Nel 1899 l’intero comparto edilizio di proprietà della famiglia Antonini viene acquistato dalla Banca d’Italia che, a partire dal 1923 avvia una campagna lavori per adattare gli spazi del Palladiano e del Palazzetto ai propri usi di filiale e tesoreria. Il parco monumentale, che è sottoposto al vincolo delle Belle Arti, necessita di alcuni lavori di messa in sicurezza sia dei percorsi che delle alberature. L’amministrazione udinese ha ipotizzato un primo investimento iniziale per l’aggiornamento dell’impianto elettrico, delle forniture, delle fontane e della costruzione circolare in pietra. Sarà poi installato dell’idoneo arredo urbano con panchine e cestini.