L’osteria La Ciacarade vince la causa per la chiusura di 5 giorni imposta durante la pandemia.
L’osteria La Ciacarade ha vinto la causa contro il ministero dell’Interno, condannato dalla Corte d’Appello di Trieste per aver imposto la chiusura forzata durante la pandemia. Ad annunciarlo, in seguito alla recente sentenza della Corte d’Appello di Trieste, lo studio degli avvocati D’Agostini di Udine che ha difeso il locale.
Lo storico locale del centro di Udine poteva e doveva rimanere aperto al pubblico. Era stata invece disposta la chiusura per 5 giorni, su decisione della questura di Udine per non aver provveduto al controllo dei green pass. Epoca dei fatti: gennaio 2022. Secondo le forze di polizia, il titolare dell’osteria non aveva rispettato l’obbligo per gli esercenti di controllare la certificazione verde Covid-19, sia per i clienti che per i dipendenti.
“Il provvedimento di sospensione dell’attività del nostro assistito era giuridicamente illegittimo“, spiega l’avvocato David D’Agostini di Udine, incaricato della difesa con la collega Alessandra Devetag, di Trieste.
Il ministero dovrà ora risarcire dei danni l’oste friulano. All’epoca dei fatti, gli agenti della questura avevano contestato tre violazioni della normativa sul green pass e La Ciacarade “era stata punita con la sanzione accessoria che poteva essere applicata solo dal prefetto con l’ordinanza ingiunzione“, spiegano i legali.
La richiesta dei danni e la battaglia in Tribunale.
“Il titolare aveva chiesto i danni, rivolgendosi alla giustizia, ma il tribunale, in primo grado, aveva respinto la domanda, ritenendo scusabile l’errore della polizia e non riconoscendo i danni denunciati dall’osteria”. Nel giudizio di appello, il ministero dell’Interno -difeso dall’avvocatura dello stato- ha ribadito la legittimità del proprio operato.
Ma la seconda sezione civile della Corte d’Appello di Trieste, accogliendo la tesi dei difensori, ha evidenziato come il decreto sul green pass disponesse la chiusura dell’esercizio solo dopo tre violazioni in giornate diverse, presupposto che nel caso dell’appellante non si è verificato; inoltre, tale normativa “non prevedeva la possibilità di una chiusura in via cautelare” da parte delle forze di polizia.
L’osteria La Ciacarade sarà, dunque, risarcita dei danni subìti. “Per il titolare – aggiunge David D’Agostini – il rimborso è secondario, la soddisfazione più grande è il riconoscimento dell’illegittimità della sanzione. La sentenza riafferma i principi dello stato di diritto secondo cui non si può essere puniti se la legge non lo prevede espressamente.”