Concluse le indagini preliminari sull’omicidio di Shimpei Tominaga.
Chiuse le indagini preliminari sull’omicidio di Shimpei Tominaga, imprenditore giapponese di 56 anni che ha perso la vita dopo essere stato colpito da un pugno in un locale del centro di Udine. La Procura ddi Udine ha formalizzato l’accusa di omicidio preterintenzionale a carico di Simone Battistella, Abd Allah Djouamaa e Daniele Wedam, i tre giovani coinvolti nell’aggressione avvenuta lo scorso 22 giugno presso il locale “Kebab Buonissimo” in via Pelliccerie.
Le accuse nei confronti dei tre sono state delineate sulla base della ricostruzione della dinamica dell’aggressione, con la Procura che ha confermato come sia stato Battistella, ventenne di Moreno di Piave, a sferrare il pugno letale contro Tominaga. Secondo quanto ricostruito, il colpo al volto avrebbe causato la caduta violenta dell’uomo, che ha riportato un trauma cranico fatale dopo aver battuto la testa sul pavimento del locale. A Battistella, tuttora detenuto nel carcere di Udine, viene contestato il gesto mortale, mentre ai suoi due amici è stata attribuita una complicità di supporto morale e materiale durante l’aggressione.
La vicenda giudiziaria: verso la decisione della Cassazione
L’indagine si complica, tuttavia, sul fronte delle misure cautelari, revocate in parte dal tribunale del Riesame di Trieste. Ad agosto, infatti, il tribunale ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare inizialmente disposta dal giudice per le indagini preliminari di Udine per Djouamaa e Wedam, riducendone le restrizioni. Su questo fronte, la parola definitiva spetterà alla Corte di Cassazione, attesa per il 26 novembre, che dovrà pronunciarsi sulla configurazione di omicidio preterintenzionale. Attualmente, Battistella rimane detenuto, mentre Djouamaa è soggetto all’obbligo di dimora nel comune di residenza, Conegliano, e Wedam è sottoposto all’obbligo di firma e di dimora.
Ulteriori capi d’accusa: lesioni e minacce ad altri avventori
L’aggressione che ha portato alla morte di Tominaga non sarebbe stata un episodio isolato. La Procura contesta anche i reati di lesioni personali e danneggiamento ai danni di un trentunenne ucraino residente a Pescara e di un cinquantatreenne di Udine, presenti nel locale al momento del fatto. A Wedam viene imputato inoltre il reato di violenza privata, poiché avrebbe minacciato con un coltello un ventinovenne ucraino, impedendogli di intervenire per aiutare uno degli uomini aggrediti.
Secondo la Procura, i tre giovani si sarebbero trovati coinvolti in una serata violenta culminata nel tragico pugno inflitto a Tominaga, che sarebbe stato colpito sul lato destro del volto da Battistella. La caduta all’indietro, aggravata dall’urto del cranio con il pavimento, avrebbe causato lesioni craniche che si sono rivelate fatali nel giro di pochi giorni.
Il prossimo passo: il processo
Gli sviluppi giudiziari sono attesi per i primi mesi del 2025, quando i tre imputati compariranno di fronte al giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Udine. L’accusa di omicidio preterintenzionale prevede la configurazione di una condotta violenta che, pur non finalizzata all’omicidio, ha portato alla morte della vittima. Intanto, tutta la città e la famiglia di Tominaga attendono giustizia per l’imprenditore giapponese, venuto in Italia per motivi di lavoro e tragicamente deceduto a seguito di un’aggressione.