Respinta la richiesta di revisione della custodia cautelare in carcere.
Niente domiciliari per Anderson Vasquez Dipre. Il tribunale del Riesame ha respinto la richiesta di revisione della misura di custodia cautelare in carcere, il trentaquattrenne indagato per l’omicidio di Ezechiele Mendoza Gutierrez avvenuto la mattina di Capodanno al Laghetto Alcione. I giudici hanno motivato la decisione sottolineando l’omissione di soccorso da parte di Vasquez Dipre e la sua condotta, caratterizzata da “spregiudicatezza, irresponsabilità e inaffidabilità”.
Secondo quanto riportato dai giudici del tribunale del Riesame, la valutazione sulla custodia cautelare effettuata dal giudice per le indagini preliminari è stata ritenuta pienamente congrua. Si è considerato il pericolo di reiterazione di gravi reati contro la vita e l’incolumità delle persone, tenendo conto dell’atteggiamento di Vasquez Dipre, che avrebbe violato i domiciliari per partecipare alla festa al Laghetto Alcione.
I giudici hanno richiamato la ricostruzione dei fatti emersa dalle prime fasi dell’indagine, evidenziando come Vasquez Dipre avesse ammesso di aver consumato una grande quantità di alcolici durante la serata. Tale circostanza ha contribuito a mettere in dubbio la credibilità della sua versione dei fatti, in quanto l’indagato si trovava in uno stato di alterazione che avrebbe compromesso il controllo delle proprie azioni.
La versione di Anderson Vasquez Dipre e la decisione dei giudici.
Secondo quanto emerso durante l’interrogatorio di garanzia, Vasquez Dipre ha sostenuto che avrebbe agito per difendersi Mendoza Gutierrez, che si era mostrato minaccioso nei suoi confronti all’esterno del locale. Tuttavia, i giudici hanno sottolineato che Vasquez Dipre avrebbe comunque dovuto rendersi conto delle conseguenze del suo gesto e prestare immediatamente soccorso per la vittima, cosa che non ha fatto, lasciando Mendoza Gutierrez ferito a terra.
Gli elementi emersi dall’indagine e dalla condotta di Vasquez Dipre hanno portato i giudici a descriverlo come una persona contraddistinta da “spregiudicatezza, irresponsabilità e inaffidabilità”. La sua incapacità di controllare le proprie pulsioni è stata considerata sintomatica di pericolosità, rendendo necessaria la conferma della custodia cautelare in carcere.