Nonna Maria Gon festeggia 102 anni.
Combattente, credente, saggia. Queste le caratteristiche della ‘nonna di Via Varmo’ Maria Gon, che ieri, martedì 26 settembre ha spento ben 102 candeline. I festeggiamenti ufficiali, che hanno avuto luogo sabato 9 settembre, hanno coinvolto una sessantina di persone, orgogliose ed entusiaste del traguardo raggiunto dalla loro vicina.
Nata a Palmanova, Maria trascorre infanzia e adolescenza a Jalmicco, in una famiglia contadina molto numerosa. Primogenita di 10 fratelli (7 femmine e 3 maschi), fin dall’infanzia la donna ha sempre lavorato nei campi e accudendo fratellini e sorelline. Allora tutte le attività contadine venivano svolte manualmente senza l’aiuto di macchine e Maria non si è mai tirata indietro. In paese ha conosciuto l’amore della sua vita, Elvio, prima che scoppiasse la seconda guerra mondiale.
Gli anni della guerra la videro in fiduciosa attesa del rientro del futuro sposo, ed il promesso sposo rientrò nel 1946 dopo la fine della guerra e della prigionia con i francesi in Nord Africa. Nel 1947 ci fu il matrimonio e la famiglia natia vendette il maiale più bello ed alcuni lattonzoli per poter acquistare il corredo nuziale. Dopo il matrimonio, la famiglia si spostò in affitto a Cussignacco dove nacque il primo figlio Faustino e poi costruì la casa dove tutt’ora vive a Sant’Osvaldo, dove nacque il secondo figlio Anselmo. Nel 1966 la prematura morte del marito Elvio la costrinse ad assumersi l’onere del mantenimento della famiglia. Quanto appreso nell’infanzia e durante il periodo adolescenziale la aiutarono molto nell’attività di coltivazione dell’orto, per poter recarsi al mercato a vendere le primizie in città, ed ottenere così l’indispensabile per sopravvivere.
Su interessamento dell’allora parroco, Maria venne poi assunta alla Scuola Materna di Sant’Osvaldo, allora gestita dalle suore. Dagli anni 1969 al 1977 lavorò alla scuola, sbucciando le mele e le patate per i bambini dell’asilo. Settimanalmente preparava la pizza e delle prelibate polpette, che ancora oggi sono presenti nei lucidi ricordi che porta amorevolmente con sé. Andò in pensione nel 1977 per godersi i nipoti Elena ed Alessandro per poi dedicarsi all’amato orto e alla coltivazione dei fiori e delle rose. Colpita due volte dal Covid nel 2021 e nel 2022, che ha superato senza alcun sintomo febbrile, ma con tanta grinta “Vue o mi sint un poc strache” le uniche frasi di ‘lamento’ riportate dal figlio Anselmo.
Maria vive serenamente le sue giornate in famiglia, con il figlio Anselmo e la nuora Carla che la accudiscono con amore e pazienza, con l’aiuto della badante Hanna. Le sue giornate trascorrono in questo modo: messa televisiva al mattino, lettura dei quotidiani, piccola passeggiata nel giardino, pranzo e riposo pomeridiano. Immancabili il rosario da Lourdes e la cena con piccola passeggiata esterna. Maria ringrazia sempre il Signore per quanto ricevuto nella vita e consiglia a tutti di accontentarsi di quanto si possiede, senza rincorrere vuoti desideri . Non ha ricette di lunga vita ma raccomanda a tutti la bonta’ d’animo e la carità verso gli indigenti.