Il Comune di Udine non concederà il patrocinio alla partita di calcio Italia-Israele: le reazioni.
Il Comune di Udine ha deciso di non concedere il patrocinio alla partita di calcio Italia – Israele, valida per la Nations League, che si terrà lunedì 14 ottobre allo Stadio Friuli-Bluenergy Stadium. Una decisione che ha scatenato non poche polemiche.
Vidoni: “Decisione divisiva”.
Tra i primi il , capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale Luca Onorio Vidoni. “La decisione del Comune di Udine di non concedere il patrocinio alla partita Italia-Israele, in programma il 14 ottobre allo Stadio Friuli, è politicamente unilaterale, divisiva e rischia di esacerbare ulteriori contrasti e tensioni. Questa scelta dell’Amministrazione comunale contravviene ai principi fondamentali dello sport, che dovrebbe unire le persone, costruire ponti e promuovere la pace. È triste vedere come un’occasione di dialogo e unità venga persa a causa di una presa di posizione che rischia di creare ulteriori fratture”.
“Le dichiarazioni dell’Assessore allo sport del Comune, Chiara Dazzan, che menzionano solo i territori palestinesi, sono altrettanto fuori luogo perché ignorano completamente le sofferenze e i tragici eventi che hanno coinvolto Israele – continua Vidoni – . La sinistra udinese sembra aver dimenticato gli atroci fatti del 7 ottobre scorso, quando Israele e il suo popolo hanno subito feroci attacchi terroristici che hanno provocato feriti, morti, stupri e la presa in ostaggio di oltre 200 israeliani, con più di 100 persone tutt’oggi ancora nelle mani di Hamas”.
“Considerato inoltre che il sindaco De Toni ha ricevuto il Comitato per la Palestina di Udine, e la decisione di non concedere il patrocinio sembra essere stata presa proprio dopo questo incontro, auspico che nelle prossime ore il sindaco possa confrontarsi anche con le associazioni Italia-Israele presenti nel nostro territorio e con la comunità ebraica locale“.
“Invece di adottare ulteriori posizioni divisive, invito l’amministrazione comunale a rinnovare la condanna più ferma a ogni forma di antisemitismo, richiamandosi alla definizione di antisemitismo della International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA), che include il ‘negare agli ebrei il diritto all’autodeterminazione, per esempio sostenendo che l’esistenza dello Stato di Israele è un’espressione di razzismo’.”
Laudicina: “Giocatori di calcio ostaggi della peggiore politica”.
“La Giunta del Comune di Udine con in testa il Sindaco De Toni ha deciso oggi di non accogliere la richiesta di patrocinio presentata della FIGC per la partita di calcio della Nations League allo Stadio Friuli tra Italia e Israele per il prossimo 14 ottobre, ormai la notizia è nota, quella che però colpisce è la giustificazione adotta: si sarebbe trattato di una scelta “divisiva”. Ma, mi chiedo, divisiva per chi? Credo che si possa dire divisiva unicamente della Maggioranza che regge il nostro Comune”, commenta il Capogruppo in consiglio comnunale Lega Salvini Premier, Francesca Laudicina.
“Con questa decisione il prof. De Toni ha dimostrato non solo di non essere una persona equilibrata, perché il patrocinio lo ha negato all’Italia (sic!), ma di essere il sindaco di una sola parte di cittadini, quelli vicini alla sinistra più ideologica e massimalista, quelli che fingono il dialogo ma in realtà sono alla ricerca costante della contrapposizione. La Città di Udine ringrazia un’altra volta per essere balzata all’onore delle cronache suo malgrado, grazie all’azione ambivalente del suo primo Cittadino che un giorno va in moschea a predicare il dialogo e il giorno dopo fa il contrario rendendo dei giocatori di calcio degli ostaggi della peggiore politica, un giorno fa sembrare gli Udinesi dei razzisti, chi non ricorda la vicenda Maignan, e un giorno li fa sembrare invece degli antisemiti.
Calligaris: “Assurdità non dare il patrocinio a Italia-Israele”.
“Un’assurdità non dare il patrocinio alla partita di calcio Italia-Israele e dire no a una richiesta arrivata direttamente dalla Figc – commenta Antonio Calligaris, capogruppo della Lega in Consiglio regionale – . Abbiamo letto giustificazioni senza senso da parte degli amministratori comunali di Udine che hanno spiegato questa scelta. Agire in questo modo vuol dire nei fatti schierarsi contro un Paese, Israele, che difende i suoi cittadini e la democrazia contro il bestiale terrorismo di Hamas”.
“Affermare, inoltre, che una partita della Nazionale è una attività a scopo di lucro, come dichiarato dal sindaco De Toni, ci sembra una scusa che non si regge in piedi. L’arrivo della squadra italiana a Udine dovrebbe essere una festa e un motivo di orgoglio. In questo modo, non si riconoscono l’importanza e il valore dell’evento. Non aver dato il patrocinio è una decisione folle – conclude Calligaris – dato che lo sport è uno dei principali veicoli che unisce, non divide le persone”.
Forza Italia: “Ingiusto usare sport come arma distrazione di massa”.
“Negare il patrocinio alla partita Italia-Israele del 14 ottobre allo stadio Friuli è un tentativo, piuttosto goffo, di usare lo sport come arma di distrazione di massa”, spiegano in una nota i consiglieri regionali di Forza Italia Andrea Cabibbo, Roberto Novelli e Michele Lobianco.
“Il sindaco di Udine farebbe bene a occuparsi di sicurezza, presunti migranti non accompagnati e pianificazione della città anziché tentare di lisciare il pelo al popolo della sinistra avviando una campagna ideologica contro Israele. La partita della nazionale – proseguono i forzisti – doveva essere una grande festa di sport e una preziosa occasione per lanciare un messaggio distensivo, mettendo il Friuli Venezia Giulia al centro dello scenario politico internazionale. Con questa boutade, il sindaco di Udine toglie al territorio una grande opportunità per fare squallidamente propaganda di parte“.
Di Bert: “Pessimo segnale”.
“Resto basito dalla posizione assunta dal Comune di Udine che ha inteso negare il patrocinio della Città alla partita della nazionale italiana di calcio, in programma per il prossimo 14 ottobre contro Israele. Lo ritengo un pessimo segnale, utile solo a incentivare distanze e pregiudizi“, commenta in una nota il Consigliere regionale Mauro Di Bert, capogruppo di Fedriga Presidente.
“Ho sempre ritenuto lo sport un valido veicolo di promozione di valori fondamentali come il rispetto reciproco, la solidarietà, la pace – aggiunge Di Bert – e sostenere con un patrocinio la presenza di una nazionale di calcio di un Paese in questo momento coinvolto in un conflitto, avrebbe sicuramente contribuito a veicolare questi valori. E’ evidente che il Sindaco De Toni e tutta la sua maggioranza non la pensano così”.
“Risibile e priva di fondamento – conclude il capogruppo di FP – la motivazione espressa dal Comune di Udine legata al fatto che l’ingresso allo stadio sarà a pagamento. Ricordo che contrariamente al capoluogo friulano, altre città hanno concesso il patrocinio in circostanze simili: solo nella serata di ieri, martedì 16 luglio, la nazionale italiana di calcio femminile ha giocato contro la Finlandia la gara decisiva per la qualificazione a Euro 2025, ricevendo il patrocinio della Città di Bolzano, nonostante l’ingresso allo stadio fosse a pagamento”.