Palio Studentesco a rischio.
Il Palio studentesco di Udine ha appena festeggiato, con tutti gli onori, i 50 anni di vita: è il più longevo d’Italia, eppure, solo due anni dopo l’anniversario la sua continuazione è a rischio.
La Regione, infatti, non ha concesso i fondi per gli incentivi triennali al Teatro Club, l’ente che ha creato e portato avanti per oltre mezzo secolo la rassegna teatrale dedicata ai ragazzi delle scuole superiori friulane e da cui sono usciti molti talenti che poi hanno continuato su quella strada. A renderlo noto è proprio il Teatro Club che è rimasto particolarmente amareggiato dal fatto di non aver raggiunto il massimo dei punti richiesti per “tradizione culturale“: un mancato riconoscimento che ha lasciato basiti, e decisamente arrabbiati, i vertici dell’associazione nata oltre 60 anni fa (nel 1960) e che “da Castiglione a Nigris, ha contribuito a fondare il teatro in città, oltre ad aver dato i natali al Palio”.
“Il progetto per cui è stato chiesto il contributo sui bandi triennali non raggiunge il punteggio minimo richiesto e per soli 2 punti non può nemmeno essere ripresentato, come previsto, nelle prossime due annualità – fa sapere il Teatro Club -. Il motivo? Per la Commissione della Regione che ha valutato il progetto, il Teatro Club, tra le altre cose, non ha abbastanza “tradizione culturale” da meritarsi il massimo del punteggio. Una sottovalutazione della storicità e dell’importanza culturale, aggravata dalla risposta ricevuta dalla Direzione Cultura della Regione alla domanda di chiarimenti, che spinge ora l’associazione a prendere dei provvedimenti, non tanto e non solo per la mancanza del finanziamento al progetto nel suo complesso, ma soprattutto per rivendicare l’orgoglio e l’onore di chi, come Castiglione e Nigris prima e Angela Felice poi, si sono battuti per creare quello che Teatro Club è: la culla del teatro in città e per le giovani generazioni“.
Per spiegare le azioni che ora intende intraprendere, l’associazione ha convocato una conferenza stampa per lunedì 13 marzo alle 11 nella sua sede di via Dante 16, chiamando a raccolta anche tutto quel “popolo del Palio” che già si mobilitò anni addietro quando rischiò, come oggi, di scomparire a causa della mancata erogazione di finanziamenti.