La Regione non ha concesso i fondi al Teatro Club di Udine.
La Regione, nella valutazione del punteggio per un progetto triennale che vede come co-direzione artistica Giuliana Musso, non ha assegnato a Teatro Club il massimo dei punti richiesti perché non ha abbastanza “tradizione culturale”.
L’associazione, che dal 1972 organizza il Palio studentesco udinese, il più longevo d’Italia, ha presentato ricorso al Tar per rivendicare “l’orgoglio e l’onore – dicono i vertici -, di chi come Castiglione e Nigris prima e Angela Felice poi, si sono battuti per creare quello che Teatro Club è: la culla del teatro in città e per le giovani generazioni”.
“Ci è stato negato il finanziamento triennale perché il progetto non piace? Peccato, perché secondo noi è un errore, visto che a nostro parere è un ottimo progetto – ha spiegato la presidente Alessandra Pergolese -, ma ce ne faremo una ragione tenendo conto della soggettività della valutazione. Ma che Teatro Club non abbia ricevuto la meritata considerazione in quanto a tradizione culturale, storicità e importanza per quello che rappresenta nel mondo della cultura cittadina, no. Questo non lo accettiamo”.
Il finanziamento era stato richiesto per “Palio Teatrale Studentesco – Il Teen Theatre del Friuli Venezia Giulia”, un progetto a cui Teatro Club tiene molto e che vede il Palio ulteriormente arricchito con laboratori, open days, ospitalità di compagnie teatrali giovanili provenienti da altre regioni italiane, sotto la codirezione artistica di Giuliana Musso, attrice, regista e autrice tra le più affermate del panorama teatrale italiano (due volte premio della critica, assegnato dall’associazione nazionale critici del teatro, e Premio Hystrio).
“Il progetto – ha continuato la presidente – non ha raggiunto per la commissione regionale il punteggio minimo richiesto e per soli 2 punti non può nemmeno essere ripresentato, come previsto, nelle prossime due annualità. Il motivo? Per la Commissione della Regione, il Teatro Club, tra le altre cose, non ha abbastanza “tradizione culturale” da meritarsi il massimo del punteggio”.
Una sottovalutazione della storicità e dell’importanza culturale, che secondo il Teatro Club è aggravata dalla risposta ricevuta dalla Direzione Cultura della Regione, dopo la richiesta di spiegazioni: nella comunicazione, infatti, si legge che la “tradizione culturale del soggetto istante”, non è ravvisabile solo nell’ “anzianità” del soggetto richiedente o del progetto, “bensì come combinato disposto dell’anzianità (qualificata dal criterio come ‘Tradizione’) e dal profilo culturale“. Come dire che non si doveva guardare solo alla storicità di Teatro Club, ma anche al suo profilo culturale. Da qui la valutazione della Commissione con un punteggio di 20 punti su un massimo di 30 per la “tradizione culturale”.
“Il fatto che Teatro Club sia presente a Udine dal 1960 e che grazie a dei pilastri come Rodolfo Castiglione, Ciro Nigris, Angela Felice e molti altri abbia sostenuto il teatro di prosa della sua città e del territorio – ha spiegato ancora Pergolese – non è abbastanza? Non conta che il teatro a Udine nacque proprio grazie alle intuizioni di questi maestri e che fino agli anni Novanta si è occupato di programmare e produrre spettacoli della prima rassegna teatrale cittadina all’epoca ospitata al Palamostre? Che il Palio teatrale studentesco, dal 1972 sia tra le più apprezzate e longeve rassegne teatrali giovanili d’Italia non basta? Per non parlare del fatto che il Teatro Club sia tra i soci fondatori dell’Ente Regionale Teatrale e che proprio per la sua importanza la stessa Regione fino al 2014 ci abbia annoverato come “organismo culturale di interesse regionale”.
Ricevuta la seconda doccia gelata, l’intero direttivo dell’associazione ha deciso dunque per un ricorso al Tar, la cui prima udienza è stata convocata per il 22 di questo mese. “Pur non volendo entrare nel merito delle valutazioni strettamente discrezionali della Commissione giudicatrice con riferimento al progetto presentato da Teatro Club Udine, riteniamo che l’esclusione della nostra associazione dall’elenco dei soggetti ammessi al finanziamento è comunque gravemente illegittima sotto il profilo della erronea, palesemente illogica e ingiusta sottovalutazione del requisito della “tradizione culturale del soggetto istante”.
Il no al finanziamento mette ora a rischio anche la sopravvivenza del Palio: come spiegato dal Teatro Club, infatti, i fondi annuali bastano a malapena per le spese vive dell’organizzazione del Palio. “L’esclusione di Teatro Club Udine dalla possibilità di accedere agli incentivi per tutta la durata del triennio – ha chiarito Pergolese –, ci pone in una condizione di gravissima insostenibilità economica della nostra attività e rischia di compromettere la sopravvivenza del Palio Teatrale stesso per i prossimi anni. Magari l’edizione 2023 che, anche se con molta fatica stiamo già preparando e che si terrà a partire dal 26 aprile, sarà salva. Ma il futuro non è certo roseo”.