Gli agenti aggrediti da madre e figlio a Udine.
Ascoltavano musica ad alto volume, incuranti di essere a notte fonda. E dopo l’arrivo della polizia si è scatenato un parapiglia, con gli agenti a farne le spese. È accaduto due giorni fa in un appartamento in condominio nella zona nord-est di Udine. All’1 di domenica 18 aprile sono intervenuti gli agenti di una Volante della Questura di Udine, a seguito di segnalazione di un residente.
Appena arrivati sul posto gli operatori hanno subito udito musica alta provenire da un appartamento al 4° piano. Giunti al piano i poliziotti hanno suonato e bussato più volte, e la musica è stata abbassata ma nessuno, nonostante si udissero chiaramente all’interno dell’abitazione persone intente a parlare, ha aperto la porta. Solo dopo 10 minuti i tre residenti si sono decisi ad aprire: una donna, cittadina italiana 45enne, ed il figlio, 23enne, mentre il compagno di lei cercava di calmarli, iniziavano ad inveire urlando improperi, offese e minacce ai poliziotti intervenuti. La donna ha poi cercato di colpirli con una bottiglia di vetro, ne è nata una colluttazione a seguito della quale madre e figlio sono stati ammanettati e condotti in Questura.
I due sono stati arrestati per lesioni aggravate a danno di un agente, che fortunatamente ha rimediato solo escoriazioni ed una distorsione al polso, guaribili in 5 giorni, e resistenza a pubblico ufficiale. Nella mattinata di ieri sono stati convalidati gli arresti e rinviata l’udienza del giudizio a data successiva.