Il duro attacco di Confcommercio al “multometro” di Udine.
A Udine è esplosa la polemica attorno al cosiddetto “multometro”, un tabellone esposto nella sede della Polizia Locale di via Girardini che riportava (il passato è d’obbligo perché pare sia stato rimosso) i nomi degli agenti e il numero di multe elevate nel mese di gennaio. Secondo i dati, il totale delle contravvenzioni ha raggiunto quota 2.972, superando l’obiettivo prefissato di 2.500 sanzioni mensili. I vigili avrebbero elevato tra un minimo di 11 e un massimo di 175 multe.
Una “iniziativa” che ha subito scatenato un’aspra polemica: gli stessi sindacati degli agenti se ne sono interessati per questioni anche di privacy dei dati mentre l’opposizione ha attaccato per quella che, a suo parere, è una mossa che trasforma “la Polizia locale in un’agenzia di riscossione con tanto di classifiche del multatore”, secondo le parole del consigliere comunale di Fdi, Gianni Croatto.
La risposta del Comune.
Il Comando della Polizia locale ha spiegato che il “multometro” non rappresenta un incentivo economico né una classifica, ma un semplice strumento interno di monitoraggio per valutare l’operato degli agenti. Dal canto suo, l’assessore comunale Rosi Toffano, con delega alla Polizia locale, ha ammesso di non aver saputo nulla del “multometro” e che il Comune farà tutti gli accertamenti per fare chiarezza anche sulle responsabilità della vicenda.
L’attacco di Confcommercio.
Uno degli affondi più duri è arrivato da Confcommercio Udine: “Venire a conoscenza della presenza di una vera e propria classifica delle multe che mette in competizione i vigili urbani sconcerta chi crede nella finalità educativa di una sanzione. Appreso inoltre che questi dati sono tutto fuorché interni alla polizia municipale di Udine, visto che circolano sia in rete che sui media, attendiamo che l’amministrazione comunale intervenga tempestivamente per chiarire se davvero ci sia un multometro negli uffici della polizia locale, con la conseguente, incredibile corsa a rispettare gli obiettivi minimi delle multe, quasi che il cittadino, il consumatore, il turista siano dei bancomat cui attingere mensilmente“. ha detto il presidente del mandamento Giuseppe Pavan.
“Sorprende tra l’altro – prosegue Pavan – che l’assessore alla polizia locale ammetta di non essere informata su quanto emerso, mentre il comandante Del Longo parla esplicitamente di obiettivi da raggiungere. Come Confcommercio Udine troviamo inaccettabile che alle difficoltà di accesso in città si aggiunga ora pure questo meccanismo di fatto “aziendale”, mirato al raggiungimento di target prefissati, che nulla c’entrano con i legittimi percorsi del rispetto delle regole e della sicurezza. La giunta De Toni intervenga per uscire subito da questo pasticcio, riportando il mestiere dell’agente municipale all’interno di un perimetro di correttezza”.