Mozione contro la violenza sulle donne, la minoranza lascia l’aula. “Gesto irrispettoso”

Polemiche in consiglio comunale a Udine su una manifestazione di sentimenti contro la violenza sulle donne.

La lotta contro la violenza sulle donne dovrebbe mettere tutti d’accordo. Invece no. Ieri sera, durante la seduta del consiglio comunale di Udine che doveva discutere una manifestazione di sentimenti (firmata da Antonella Fiore di Spazio Udine ed Emma Ferrari del Pd), è scoppiata la polemica, con la minoranza che è uscita dall’aula perché l’ha ritenuta “divisiva”.

L’opposizione.

“Abbiamo riflettuto molto se partecipare o meno alla discussione – hanno detto i consiglieri di minoranza -, e siamo giunti alla conclusione che il suo contenuto così ideologico non ha il nobile fine di “fare rumore” ma ha solo un intento divisivo. Divisioni che non possono assolutamente esserci su un tema come quello della ricorrenza annuale internazionale del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”.

“Riguardo al contenuto, come già detto, rifuggiamo da ogni tipo di polemica ma riteniamo che non tenga intenzionalmente conto di quanto già previsto nei percorsi scolastici di educazione civica i quali prevedono tra gli obiettivi specifici di apprendimento anche quello “al contrasto alla violenza contro le donne, per educare a relazioni corrette e rispettose” e assidui “momenti di
riflessione e confronto volti a favorire una maggiore consapevolezza sui diritti inviolabili delle donne, sulla capacità di costruire relazioni basate sui principi di parità e rispetto, nel riconoscimento e valorizzazione delle differenze”. Al posto di una discussione ambigua e partitica scegliamo l’immagine della stretta di mano a seguito dell’incontro avvenuto pochi giorni fa tra il signor Gino Cecchettin e il Ministro dell’istruzione e del merito Giuseppe Valditara, incontro nel quale è stato stilato il protocollo d’azione comune tra la Fondazione Giulia e il MIM per coinvolgere i giovani sulle tematiche del rispetto e per fare davvero rumore”.

“Ciò detto, lasceremo l’Aula per le motivazioni appena descritte, per evitare controproducenti strumentalizzazioni e divisioni di schieramento – hanno concluso prima di uscire -, invitandovi a portare avanti le azioni indicate nella mozione di sentimenti “Iniziative a contrasto della violenza sulle donne” approvata dopo un lungo dibattito all’unanimità da codesto Consiglio Comunale in data 27.11.2023, affinché le decisioni di quest’Aula non restino prive di valore”.

La maggioranza.

Emma Ferrari, illustrando la manifestazione, ha sottolineato: “La violenza di genere è una questione che riguarda tutte e tutti noi. Non possiamo permettere che venga banalizzata o ridotta a semplificazioni ideologiche. Parliamo di un fenomeno strutturale, radicato in una cultura patriarcale che richiede un impegno congiunto per essere sradicata.”

Antonella Fiore ha preso parola durante l’uscita dell’opposizione dall’aula, definendo il gesto “antidemocratico e profondamente irrispettoso delle istituzioni e del tema in discussione”. Ha aggiunto: “Il patriarcato esiste e non basta dichiararlo giuridicamente superato per eliminarlo. L’opposizione si è rifiutata di affrontare una realtà drammatica solo perché nella manifestazione si fa riferimento a concetti scomodi come il patriarcato o alle recenti dichiarazioni del Ministro Valditara, che sminuiscono il problema e distolgono l’attenzione dal cuore della questione: la violenza di genere è un fenomeno trasversale, che non conosce nazionalità o status sociale.”

“Preoccupa – ha continuato Fiore -, il comportamento dell’opposizione, che ha scelto di leggere una dichiarazione – portavoce la consigliera Laudicina – in cui annunciava il rifiuto di partecipare alla discussione perché considerata “ideologica”. La maggioranza respinge con forza questa accusa, ribadendo che “la lotta contro la violenza sulle donne non è e non può essere una battaglia di parte. È una sfida collettiva che richiede responsabilità, ascolto e collaborazione da parte di tutte le forze politiche”.