Mozione sul trattamento economico minimo orario presentata dal gruppo territoriale M5S al sindaco De Toni
Avviare un percorso per garantire ai dipendenti del Comune di Udine e a coloro che lavorano in appalti comunali un salario minimo di 9 euro l’ora. È la principale richiesta che il Movimento 5 Stelle rivolge all’Amministrazione comunale con la proposta di una mozione dedicata al trattamento economico minimo orario, presentata dal gruppo territoriale M5S al sindaco Alberto Felice De Toni.
Il gruppo è da tempo impegnato per l’introduzione del salario minimo per tutti i lavoratori, inclusi quelli impegnati con il Comune di Udine, in particolare coloro che operano con imprese appaltatrici. “Sulla scia di mozioni analoghe approvate in altri Consigli comunali, l’ordine del giorno chiede, in particolare, di verificare, in conformità con l’attuale normativa, la possibilità di raggiungere l’obiettivo di un salario minimo di 9 euro l’ora per tutti i dipendenti del Comune di Udine e per coloro che lavorano in un appalto comunale, auspicando che tale iniziativa possa poi estendersi anche i lavoratori della Regione Friuli Venezia Giulia“, spiegano dal M5S.
Contestualmente, il documento impegna l’Amministrazione a sostenere, in tutte le sedi opportune, ogni misura che possa portare all’approvazione di una proposta di legge che preveda che il trattamento economico minimo orario non possa essere inferiore a 9 euro lordi.
Accendere i riflettori sullo sfruttamento dei lavoratori
“La mozione – prosegue la nota del gruppo pentastellato – accende la luce su ciò che molti fanno finta di non vedere: lo sfruttamento diffuso anche sul nostro territorio dei lavoratori che, oltre a ledere la dignità della persona, indebolisce tutta la società, perché quei lavoratori hanno un ridotto potere d’acquisto. In base ai dati Istat, infatti, i rapporti di lavoro con retribuzione oraria inferiore ai 9 euro lordi sono quasi un quinto del totale“.
Il M5S ritiene che “Udine possa essere un esempio virtuoso adottando questa misura a livello locale: garantire un salario minimo non rappresenta solo un atto di giustizia sociale, ma anche un incentivo per migliorare la qualità dei servizi offerti alla nostra comunità. L’auspicio è che questa richiesta venga sostenuta da tutte le forze politiche e che questo ampio sostegno sottolinei l’importanza e l’urgenza della questione, superando le divisioni politiche per il bene comune”, concludono dal M5S.