L’opposizione in Consiglio a Udine contro la gestione delle scuole.
“Mai come in questi tre anni abbiamo assistito a proteste da parte di famiglie, gestori dei servizi, organizzazioni sindacali e di categoria che hanno espresso un fortissimo disagio per le evidenti mancanze che hanno caratterizzato l’azione politica della giunta Fontanini rispetto ai servizi educativi comunali”.
È il j’accuse della minoranza in consiglio comunale a Udine, che per bocca di Lorenzo Patti (Siamo Udine), Federico Pirone (Innovare) e Alessandro Venanzi (Pd) hanno elencato quelli che per le opposizioni sono i disservizi provocati dalla giunta Fontanini nella gestione delle scuole.
La situazione secondo l’opposizione.
“Dalla crisi dei doposcuola del 2019, alla nota situazione del servizio di ristorazione scolastica che ha portato i genitori ad uno sciopero del panino e ad una protesta pubblica sotto il comune una settimana fa contro l’amministrazione comunale – denunciano –, fino alle difficoltà ripetute nell’accesso ai centri estivi, alla mancata attivazione dei servizi di pre e post-accoglienza, alla situazione dei nidi, con un taglio del 25% nei comunali, oggetto di una recente presa di posizione pubblica contro l’assessore da parte dei gestori, la città ha provato sulla propria pelle una nuova Caporetto, quella dei servizi educativi comunali”.
Riuniti davanti alla scuola elementare Alberti di Udine, proprio dove qualche settimana fa è andata in scena, con lo “sciopero del panino” la protesta dei genitori contro il servizio mensa, i tre consiglieri hanno lamentato come l’attuale giunta stia “continuando a penalizzare i bambini e le loro famiglie, a cominciare dai più fragili, perché non ritiene i servizi educativi una priorità ma un’inutile spesa. Udine, da sempre città fieramente europea, non può abituarsi a questa triste realtà, a questa gestione amatoriale dei bisogni delle persone. Le proteste di questi anni sono il segno che i bambini e le famiglie non sono ascoltati e tutelati: non solo, questa giunta è incapace di dialogare con la comunità, chiusa nel palazzo e convinta di essere portatrice della propria verità”.
Revoca delle deleghe all’assessore Battaglia.
Da qui la richiesta di revoca delle deleghe all’assessore all’Istruzione Elisa Asia Battaglia. “Alla luce di questo punto di non ritorno”, Patti, Pirone e Venanzi, a cui si è aggiunto anche l’ex vicesindaco Carlo Giacomello (Pd), chiedono “che il sindaco Fontanini, fino ad ora spettatore passivo come in quasi tutte le circostanze, finalmente una decisione la prenda e dia un primo segnale alla città, ritirando le deleghe all’assessore Battaglia. Udine ha bisogno di preparazione, attenzione, serietà, umiltà, e ha bisogno di più qualità nei servizi e di risposte all’altezza dei bisogni delle persone, non di prese in giro”.
Contro la giunta anche il M5S.
Richiesta fatta propria e rilanciata anche dalla consigliera comunale M5S Rosaria Capozzi attraverso un messaggio. “Concordo interamente con le posizioni dei colleghi di minoranza presenti – scrive la consigliera di opposizione –. Quello che sta accadendo è oltremodo inaccettabile: ora è il turno degli asili nido, prima era quello dei centri estivi e infine quello, da troppo tempo irrisolto, della refezione scolastica; problemi a cui non si dà una risposta efficace e per i quali viene denunciata una cronica mancanza di ascolto. Questi deplorevoli atteggiamenti adombrano innegabilmente l’immagine stessa della nostra città, la cui attuale amministrazione appare sempre più incurante del proprio dovere di fornire servizi basilari per le famiglie e indifferente di fronte alla responsabilità che gliene deriva, in particolare nella persona dell’assessore Battaglia. Quest’ultima, sorda alle numerose richieste e solleciti che le pervengono da più parti, si dimostra sempre più lontana dal suo ruolo e dalla consapevolezza di costituire un’indelebile macchia per l’intera amministrazione cui appartiene”.