La chiesa di San Paolo apostolo a Udine compirà 50 anni
L’11 settembre prossimo la chiesa di San Paolo apostolo di Udine, in via Modica, compirà 50 primavere e per l’occasione le parrocchie di Sant’Osvaldo e San Paolo organizzeranno molti eventi.
La storia
La posa della prima pietra della chiesa di San Paolo avvenne nel 1971 quando finalmente la comunità limitrofa ebbe un luogo di aggregazione ed incontro.
L’idea nacque nel 1962 dal parroco don Onorato Lorenzon (deceduto a Buenos Aires nel 2014) che era da sempre molto legato a quei luoghi in quanto cooperatore di alcune parrocchie dell’arcidiocesi di Udine nonostante nel 1955 si trovasse a servire messa a Moggio Udinese. Lì vi rimase finché fu chiamato, nello stesso anno, dal monsignore Giuseppe Zaffonato per fondare la chiesa dedicata all’apostolo Paolo.
Venne quindi acquistato un terreno in mezzo a più case, vicino al canale del Ledra, e da quel momento iniziarono i lavori, ai quali tutta la comunità partecipò, sia per la cappella – costruita prima della chiesa stessa – seguendo il progetto dell’architetto d’Oliva e successivamente quello della struttura ecclesiale affidata all’architetto Domenico Bortolotti. Bortolotti, famosissimo architetto degli anni ’70, progettò molti edifici in città (come, ad esempio, il palazzo di giustizia) con il suo inconfondibile stile basato sull’uso dei materiali friulani, dal cemento al mattone, proiettati sempre alla modernità, con uno sguardo finale rivolto al mondo.
Anche la chiesa infatti fu un’innovazione per l’epoca, in quanto la struttura era fatta totalmente in cemento, come una sorta di “blocco unico“, con un’inusuale struttura a forma di campanile in ferro ed una scritta sulla facciata: “a dio onnipotente in onore di San Paolo apostolo“.
Un anno dopo, nel 1972, infine, vi fu la consacrazione con la prima messa all’interno delle mura.
“Io arrivai nella chiesa di San Paolo nel Natale 1966 e vi rimasi per due anni mentre alloggiavo in via Santo Stefano – racconta l‘ex parroco negli anni ’60, don Nobile -. Lì potei osservare l’inizio dei lavori, sicuramente ingegnosi, in quanto poi mi spostarono di parrocchia. Vi ritornai però in occasione della consacrazione, nel 1972″.
La comunità
“All’epoca la vita di comunità era tutt’altra cosa – afferma Don Nobile – soprattutto in quella zona, in quanto si era venuta a formare più tardi, con la fusione delle parrocchie distaccate di Sant’Osvaldo e San Giorgio. Era una vita parrocchiale intensa, molto viva, c’erano molte famiglie numerose e tutti si aiutavano a vicenda anche in occasione della costruzione della chiesa, simbolo appunto della comunità.”
Gli eventi in occasione dell’anniversario
Per celebrare la fondazione della chiesa e della comunità, verranno appunto organizzati numerosi eventi fino all’anniversario vero e proprio. Tra questi, verrà allestita una mostra con le foto d’epoca della fondazione ed una mostra itinerante per celebrare la figura di beato Carlo.