Manifesti e striscioni hanno invaso Udine.
“La crisi climatica non va in vacanza”, “+1,5°C = collasso sociale” (aumento massimo della temperatura globale stabilito negli accordi di Parigi), e “no sarà pui une Ledre dulà la butasi” (un’allusione ironica alle conseguenze della siccità). La città di Udine, alla vigilia della pausa per le feste, si è svegliata tappezzata di striscioni e manifesti recanti questi e altri slogan nella mattina di venerdì 23 dicembre. Opera degli attivisti di Extinction Rebellion, un movimento internazionale non-violento che usa la disobbedienza civile e l’arte per spingere a un’azione incisiva da parte dei governi sull’emergenza climatica. Nel corso della mattinata, gli attivisti stessi hanno provveduto a smantellare gli allestimenti da loro realizzati e a dialogare con le persone.
L’obiettivo di questa azione dimostrativa, per gli attivisti, è quello di risvegliare le coscienze dei concittadini rispetto a un tema su cui, con l’arrivo del freddo, si sono spenti i riflettori. “Vogliamo alzare il volume del dibattito sull’emergenza climatica e non lasciare che gli incendi, la siccità e i fenomeni climatici estremi che anche questo territorio ha vissuto nel periodo estivo vadano dimenticati”, hanno affermato. XR Udine, con il concludersi delle vacanze si pone l’obiettivo di catalizzare le energie di tutti gli individui e di tutte le associazioni che operano sul territorio con interesse a mettersi in azione sul tema.
Il gruppo di XR Udine avanza inoltre una richiesta politica: “dichiarare l’emergenza eco-climatica”. Si tratta di un’istanza che a livello globale il movimento porta a tutte le istituzioni ed enti governativi; “dire la verità” sulla gravità della situazione climatica è infatti la prima richiesta che contraddistingue la loro azione. XR Udine intende preparare il terreno per portare questa richiesta in maniera formale al Comune di Udine e alla Regione Fvg.