La manifestazione di solidarietà per l’Afghanistan.
Con diversi cartelloni, si è svolta questo pomeriggio in piazza San Giacomo a Udine la manifestazione in solidarietà alle donne e del popolo afgano, tra il via vai delle persone incuriosite dai discorsi al microfono che hanno raccontato in crudezza ciò che succede nel mondo.
L’evento è nato dall’iniziativa della rete Italiana delle Donne in Nero, per lanciare un grido deciso che dice: “Fuori la guerra dalla storia“. A sostegno, numerose altre associazioni locali hanno partecipato come e l’Anpi di Udine, Libera dalle mafie e centri di accoglienza del friuli come Ospiti in Arrivo e Giuliana, mamma di un soldato defunto in Afghanistan.
La manifestazione si è svolta in maniera composta. I partecipanti hanno parlato a turno al microfono e alla fine degli interventi si sono susseguiti accorati applausi. Fra questi prende iniziativa Luigi di Piazza a nome del Centro di accoglienza Balducci: “Non si può affermare di essere con il popolo afgano e non accoglierli, è eticamente inaccettabile, il dolore nella storia delle persone c’è. Solo partendo dal dolore delle vittime, si può creare qualcosa di alternativo“.
A parlare anche il Furio Honsell, consigliere regionale ed ex sindaco di Udine. “Non vogliamo essere complici di questi 30 anni di violenza, ed è nostro dovere accoglierli. Abbiamo portato la guerra e devastazione e abbiamo lasciato una situazione peggiore di quella che c’era prima”, ha detto.
Andreina Beruffini di SeNonOraQuando ha concluso: “Ce ne siamo andati abbandonando le donne afgane, e illudendosi prime. Dobbiamo ammettere che è stato un errore enorme e mobilitarci in maniera permanente con associazioni e reti femministe e reti di accoglienza orientando le decisioni istituzionali, nessuna donna dovrà esser rimpatriata in questi Paesi”. Un grido di ribellione contro la scomparsa delle donne in Afghanistan dalla scena pubblica in e l’esportazione delle armi.