Il liceo scientifico Giovanni Marinelli è stato fondato nel 1923.
È un traguardo importante quello che vivrà il prossimo anno il liceo scientifico Giovanni Marinelli, scuola che ha formato molti giovani friulani ma anche studenti provenienti dal resto della regione, che negli anni è sempre stato al passo con i tempi innovando la proposta didattica e proponendo un modello formativo di grande qualità.
L’istituto, che ha compiuto 99 anni lo scorso 1° ottobre, ha inaugurato ieri sera quindi con un simbolico taglio del nastro, l’anno scolastico con le diverse attività programmate in vista del centenario dalla nascita del liceo udinese costituito nel 1923.
Il primo passo per commemorare l’anniversario è stato compiuto la scorsa estate con l’indizione di un bando pubblico per creare il logo celebrativo dei cento anni del liceo (vincitore Vicenzo Tramontano della 5^B). Il logo selezionato accompagnerà tutte le iniziative mentre una decina di altri loghi saranno esposti e presentati nel corso di una mostra che verrà appositamente allestita.
All’evento di ieri era hanno partecipato, tra gli altri, il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, il presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin e l’assessore regionale all’Istruzione Alessia Rosolen.
“La parte economica dello sviluppo di un territorio passa attraverso la formazione, quella del liceo Marinelli deve essere riconosciuta e omaggiata – ha commentato il governatore Fedriga – . L’istituto, grazie a una formazione che ha contribuito alla crescita della nostra regione, ha saputo innovarsi lungo tutta la sua storia permettendo ancora oggi al Friuli Venezia Giulia di crescere e di poter contare su professionisti in grado di valorizzare la regione“.
“Un percorso – evidenzia Zanin, ex studente del Marinelli – che ho vissuto personalmente e che mi ha fornito stimoli importanti per il raggiungimento di tanti obiettivi. Il liceo è un’istituzione di riferimento dalla quale sono passati studenti eccellenti distintisi in diversi ambiti, a livello nazionale e internazionale, come Carlo Rubbia. Un risultato raggiunto grazie ai tanti insegnanti e referenti che si sono susseguiti nel tempo, incidendo fortemente sulla formazione della classe dirigente della nostra regione”.
“Il pubblico presente – ha indicato Rosolen – dimostra che c’è un tema di appartenenza di una comunità che rende la scuola uno dei nuclei fondanti della nostra società e nel caso del Marinelli lo è ancora di più per il percorso storico che ha avuto”.