I Liberi Elettori accendono lo scontro politico: “Udine commissariata da Fedriga”

Il neo comitato entra nell’agone politico su temi di attualità a Udine.

Poche settimane fa avevano annunciato la nascita e i coordinatori. Ora, il Comitato dei Liberi Eletrori di Udine, entra nell’agone politico intervenendo sulle tematiche di attualità.

“Udine prigioniera dei partiti e commissariata da Fedriga”, denunciano portando due esempi, da un lato le recenti nomine alla Asp Quiete e, dall’altro, i fondi annunciati dal governatore per Sant’Osvaldo.
“ Da un lato– attacca la coordinatrice Giuseppina Sabatino –assistiamo ad uno spettacolo avvilente per la nomina dell’importante e strategico consiglio di amministrazione de La Quiete, dove le scelte sono state fatte in perfetto stile manuale Cencelli, dall’altro i cittadini di Udine vengono poi a sapere dai giornali che il governatore Fedriga da Trieste ha già deciso come spendere nel capoluogo friulano i fondi che arriveranno con il Recovery fund europeo. Fedriga, infatti, ci informa che si investiranno 25 milioni di euro per la trasformazione dell’ex ospedale psichiatrico in una sorta di campus universitario”.

“Non vogliamo nemmeno entrare nel merito dell’idea – prosegue Sabatino –, qui il punto è il neo-centralismo regionale che sta schiacciando ogni seppur piccola autonomia della nostra città. Non solo non si pensa neppure di consultare direttamente i cittadini su una prospettiva così strategica, ma si bypassa lo stesso governo cittadino e lo stesso Consiglio comunale di Udine. Un vero e proprio commissariamento della città”.

“Commissariamento – denunciano ancora i Liberi Elettori – che tra l’altro nasconde una enorme sperequazione tra i 25 milioni di euro sbandierati per la riqualificazione dell’ex ospedale psichiatrico, che non creeranno nessuna leva economica perché slegati da un progetto che coinvolga altri attori privati e statali e il progetto che riguarderà invece il Porto vecchio di Trieste, che sommerà l’intervento della regione, 26 milioni di euro, agli sforzi del Comune di Trieste e dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Orientale. Un progetto quello triestino che varrà 150 milioni di euro e che riguarderà una superficie di 617 mila metri quadrati nel cuore della città e che sarà gestito da un consorzio di cui faranno parte la Regione, il Comune e l’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Orientale”.

“Il Comune di Trieste quindi non solo è parte attiva nel disegnare il futuro strategico della città ma lo sarà anche a lavori conclusi. Udine invece, vista l’incapacità del suo sindaco e della sua giunta, è sempre più ai margini della vita politica regionale e nazionale. Serve – concludono – un cambiamento forte”.