Installazione in onore della testimone di giustizia che frequentò il Percoto
Venerdì 31 maggio dalle ore 11.15 alle 13.00 presso l’Aula Magna del Liceo Caterina Percoto si terrà l’evento conclusivo del PCTO (Percorso per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento) intitolato “Nel nome di Lea, nel cuore di Denise”: il progetto, nato dalla collaborazione del Liceo Percoto con “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”, ha ricostruito la storia di Lea Garofalo, testimone di giustizia e vittima della ‘ndrangheta, e di sua figlia Denise.
Madre e figlia, durante il periodo in regime di protezione, a cavallo fra il 2006 e il 2007, hanno vissuto per un anno a Udine, dove Denise ha frequentato la classe prima del Liceo Percoto. Una ventina di allieve e allievi di questo Istituto hanno effettuato una approfondita ricerca documentale e hanno svolto un significativo percorso di conoscenza dei fatti accaduti alle due donne anche attraverso le testimonianze di chi le ha conosciute direttamente.
Dopo una formazione con i docenti del presidio udinese di Libera, gli studenti hanno infatti incontrato l’avvocata Enza Rando (all’epoca dei fatti membro dell’Ufficio Legale di Libera e avvocata di Denise), le insegnanti e le compagne di liceo di Denise e i soci del presidio di Libera “Lea Garofalo” di Milano.
Le allieve e gli allievi del Liceo Percoto, che hanno svolto il percorso con passione, venerdì presenteranno la drammatica storia di Denise, che per un anno aveva frequentato le loro stesse aule, e quella di sua madre Lea, che per amore di sua figlia ebbe il coraggio di denunciare e dire no alla violenza e prevaricazione della ‘ndrangheta, pagando la sua decisione con la morte.
Gli studenti e le studentesse del Percoto durante quest’anno scolastico hanno saputo trasmettere con passione questa vicenda umana ai loro colleghi del Liceo Artistico Sello che, con un coinvolgimento altrettanto intenso, si sono cimentati nell’ideazione e nella realizzazione di un’installazione artistica che verrà inaugurata venerdì nell’aula frequentata da Denise, a memoria della sua vicenda e di quella di sua madre: una storia d’amore e di ribellione contro i soprusi e la violenza mafiosa. Una storia emblematica che ha dato la forza a molte altre donne di ribellarsi per dare un futuro ai propri figli, come racconterà bene l’avvocata Enza Rando presente all’inaugurazione.