Non si ferma la protesta degli studenti dello Stingher.
Gli studenti del Bonaldo Stringher di Udine sono pronti a scendere di nuovo in piazza con la partecipazione e il sostegno di oltre 600 giovani iscritti all’Istituto, delle loro famiglie e dei loro genitori, perché crediamo che gli studenti non debbano essere considerati cifre, ma persone.
“La decisione di manifestare è stata presa a inizio anno, dopo che per mesi le richieste e le problematiche fatte presenti dagli studenti e dai loro rappresentanti sono state continuamente ignorate da parte della dirigenza scolastica“, spiegano. I preparativi però si sono fermati a marzo, dopo che i rappresentanti d’Istituto, in occasione di convocazioni improvvise da parte del Dirigente scolastico, si sono sentiti osteggiati. Con grande coraggio nell’ultima settimana – spiegano i rappresentanti – abbiamo deciso di reagire all’ostruzionismo del Dirigente scolastico e di non rimanere passivi di fronte alla continua negazione delle esigenze e delle proposte degli studenti e per questo hanno chiesto un tempestivo intervento dell’Ufficio Scolastico Regionale”.
Cosa chiedono gli studenti.
Le rivendicazioni che gli studenti e le studentesse portano in piazza sono numerose.
Il primo problema è la sicurezza edilizia: l’Ente di Decentramento Regionale di Udine non ha ancora provveduto a risolvere la maggior parte delle problematiche che fanno capo alla sua competenza e che gli studenti hanno segnalato durante l’incontro del 15 febbraio 2023. Le segnalazioni degli studenti riguardano celle idranti continuano a essere sprovviste della copertura di sicurezza adeguata, numerosi impianti di illuminazione interna, tapparelle e finestre sono ancora malfunzionanti o fuori uso del tutto, numerosi impianti di riscaldamento sono ancora malfunzionanti, i grandi attrezzi per lo svolgimento delle attività motorie collocati nella palestra di via Aspromonte, sono ancora inutilizzabili.
“Il secondo problema – continuano – per noi studenti il più grave. E’ il rapporto con la dirigenza scolastica, non collabora come vorremo e come sarebbe di nostro diritto, non agevolando le iniziative che proponiamo per il benessere della comunità studentesca, presentate anche nell’ambito della Lista Inter-Istituto UPSU. Due delle assemblee d’Istituto che abbiamo organizzato e pensato come spazio di condivisione e incontro tra i docenti e gli studenti e come momento di maturazione nei valori democratici e civici della nostra comunità non sono state concesse“.
“Avevamo seguito tutto l’iter burocratico, comunicando con congruo anticipo la richiesta di riunirci in assemblea, il consiglio d’Istituto aveva accettato il programma e la partecipazione di soggetti ed enti conosciuti a livello regionale, nazionale, internazionale, ma ci siamo visti comunque rifiutare l’Assemblea – spiega il rappresentante d’istituto Leonardo Torossi – . Non trovo plausibile e accettabile che si arrivi sempre a questo punto, evidentemente tra promesse e azioni non c’è un minimo di coerenza”.
“E’ il momento di scendere in piazza, anche se siamo solo a due mesi dalla fine della scuola, per ribadire che sappiamo quali sono i nostri diritti, desideriamo che vengano rispettati, vogliamo ottenere ora quello che chiediamo”, concludono i rappresentanti d’Istituto.