L’ipotesi di lavori socialmente utili per le scritte no vax a Udine.
Un plauso alla Questura. Un appello alla magistratura, affinché le pene siano severe e, possibilmente, si tramutino in lavori di pubblica utilità.
Così il sindaco di Udine, Pietro Fontanini, e l’assessore alla Sicurezza, Alessandro Ciani, nell’esprimere “parole di convinto apprezzamento nei confronti della Questura: hanno saputo individuare i colpevoli degli imbrattamenti ai nostri edifici in tempi molto rapidi. La massima collaborazione tra tutti i soggetti deputati a garantire la sicurezza pubblica si conferma preziosa e fondamentale”.
“Abbiamo subito danneggiamenti – continua il sindaco – alle scuole Valussi, Ellero, Fermi, Toppo Wassermann, ai sottopassi Pasolini, di via Frossi, di piazzale Cella, al cavalcavia di via Pieri e in via Luzzato: in totale, i costi a carico dell’amministrazione ammontano a 7mila e 400 euro. Per i soli interventi agli istituti Valussi ed Ellero, quelli più significativi e impattanti, abbiamo sostenuto spese per 5mila e 900 euro”.
Ancora Fontanini: “Il Comune si costituirà parte civile e chiederà un risarcimento dei danni. Al netto dell’aspetto economico, mi sembra ragionevole proporre che la pena sia convertita in attività a favore della comunità. Chi danneggia o imbratta beni pubblici sia messo nelle condizioni di restituire, anche simbolicamente, quanto indebitamento preso o rovinato. Esiste anche un percorso riabilitativo e formativo che può divenire prezioso e utile affinché questi soggetti rinsaviscano e prendano coscienza di cosa significhi vivere all’interno di una comunità”.