De Toni e Marchiol indagati per corruzione elettorale: le accuse e le reazioni

Il sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni, e l’assessore Ivano Marchiol sono indagati dalla Procura per l’ipotesi di reato di corruzione elettorale. La notizia, resa pubblica il 10 gennaio dai consiglieri comunali di opposizione, ha sollevato un polverone politico in città.

L’inchiesta: i fatti contestati

Secondo l’accusa, tutto ruota attorno all’accordo elettorale siglato tra De Toni e Marchiol subito dopo il primo turno delle elezioni comunali del 2 e 3 aprile 2023. Le opposizioni di centrodestra, guidate da Michele Zanolla, ritengono che il patto violi le regole previste per il ballottaggio e configuri un caso di voto di scambio, con implicazioni sulla ripartizione dei seggi in consiglio comunale.

Nell’esposto depositato in Procura a giugno, i consiglieri di minoranza sostengono che l’accordo avrebbe alterato gli equilibri istituzionali, privando la minoranza di due consiglieri. Nell’esposto viene anche citata la nomina di Daniela Perissutti, ex assessore della giunta Fontanini, come vicepresidente di Arriva Udine: un presunto scambio per l’invito fatto dal marito di Perissutti, Stefano Salmè, a non votare al ballottaggio, decisione secondo le opposizioni che avrebbe favorito De Toni.

La procura.

Il procuratore capo Massimo Lia ha confermato che l’iscrizione nel registro degli indagati di De Toni e Marchiol è un “atto dovuto”, derivante dall’esposto presentato dalle opposizioni. La fase attuale è quella delle indagini preliminari, che quindi non implica né colpevolezza né conseguenze immediate per gli indagati.

La reazione del sindaco De Toni.

Il sindaco De Toni ha espresso serenità, dichiarandosi fiducioso nel lavoro della magistratura. Marchiol non ha rilasciato commenti ufficiali, mentre le opposizioni hanno annunciato che porteranno il caso nelle sedi istituzionali competenti.

“Riguardo alle notizie apparse sulla stampa quest’oggi posso dichiararmi estremamente tranquillo – cita la nota del primo cittadino -. L’accordo con Marchiol, di natura evidentemente politica, è stato pubblico e alla luce del sole e quindi ritengo non abbia alcuna rilevanza penale. Ho sempre avuto fiducia nella giustizia e ce l’ho anche oggi”.

“L’iscrizione nel registro degli indagati inoltre è un atto dovuto, che fa seguito alla presentazione dell’esposto da parte dell’opposizione diversi mesi fa. Il fatto che la Procura abbia verificato il contenuto dello stesso significa che sta facendo semplicemente il suo lavoro. Attendo quindi con serenità la conclusione delle indagini, assieme al mio legale Luca Ponti, che ho comunque interessato della vicenda a mia piena tutela”, ha concluso.