La squadra di baskin di Udine ha vinto lo scudetto.
La squadra di Udine Zio Pino Baskin ha trionfato nella finale nazionale di pallacanestro inclusivo a Lucca, conquistando il titolo di campione d’Italia, battendo per 97 a 93 il Teambaskin Cremona, una vera istituzione nel mondo del baskin.
L’associazione udinese è nata cinque anni fa ed è guidata da Alberto Andriola; la formazione è composta da sportivi normodotati e disabili, uomini e donne, giovani e meno giovani che sono riusciti ad ottenere quattro vittorie consecutive: prima contro Isola Vicentina, poi contro Borgomanero, Pesaro e infine, in un combattutissimo match, contro Cremona.
Udine ha conquistato il titolo italiano di baskin con i suoi 15 giocatori: Stefano Andriola, Michele Marti, Paolo Brugnola, Marco Simeoni, Ilaria Bulfon, Fabio Floreani, Luigi Marco Graniero, Amanda Russignan, Sara Gusparo, Giacomo Danelone, Giacomo Franzin, Davide Ortis, Giuseppe Bobbo, David Nicoletti, Rosita Agosto e Riccardo Tiburzio. A loro si unisce Paolo Brugnola, il 16esimo uomo, assente per un malessere dell’ultimo minuto.
“Uno scudetto che per noi è più di una vittoria – dicono dall’associazione Zio Pino Baskin -. È un successo corale, che premia il silenzioso lavoro di tutti: allenatori, atleti, dirigenti, staff, genitori e accompagnatori Essere campioni d’Italia ha per noi un valore sia reale ma ancora di più simbolico, ovvero quello di dare al nostro meraviglioso sport inclusivo e al nostro unico movimento Baskin FVG la visibilità che merita”
“Sono stati tre giorni sfiancanti, dove tutta la squadra si è sacrificata dimostrando di essere un gruppo unito e affiatato, senza protagonismi e dove ognuno ha contribuito al massimo delle sue possibilità, per portare questo grande traguardo alla nostra amata città di Udine. Successo che condividiamo con tutte le altre realtà regionali che durante tutta la rassegna sono state presenti e abbiamo sentito al nostro fianco”.
“E’ un sogno che diventa realtà. E l’abbiamo realizzato insieme, uniti come una cosa sola dove ognuno ha il suo ruolo e ognuno ha la sua sfida. Perché alla fine, la felicità è reale solo se condivisa“.