Caso scuole, la lista Io amo Udine sferza il governatore: “Ordinanza inaccettabile”

Io Amo Udine sulle scuole e sull’infermiere di quartiere.

La lista civica Io Amo Udine torna a far sentire la propria voce su tematiche di stretta attualità come il ritorno sui banchi dei ragazzi delle superiori, ma anche sull’infermiere di quartiere a Udine.

“Il sindaco Fontanini la smetta di essere subalterno al governo regionale – tuona Daniela Perissutti, presidente di Io Amo Udine ed ex assessore della giunta Fontanini – e chieda con vigore una maggiore autonomia per la nostra città. È inaccettabile la scelta del presidente della giunta regionale Fedriga di sacrificare l’educazione dei ragazzi delle superiori, mantenendo le scuole chiuse, nonostante il parere positivo del Comitato tecnico scientifico nazionale. È noto – prosegue Perissutti – che il rischio di contagio a scuola sia basso, mentre semmai il problema si annida sul nodo dei trasporti locali, dove il governo regionale ha prodotto solo chiacchiere e rimpallo di responsabilità con il governo nazionale, che di par suo si porta l’altra metà della colpa”.

Per la presidente di Io Amo Udine “è offensivo nei confronti dei cittadini che il governatore Fedriga usi la chiusura delle scuole come una leva politica nei confronti del Governo centrale. La prova di questa nostra affermazione e che la chiusura delle scuole, pensate per le zone rosse, non valga anche per tutti gli altri settori che nelle cosiddette zone gialle possono rimanere aperti”.

Altra questione sollevata da Perissutti è quella dell’infermiere di quartiere. Qui l’attacco è diretto in particolar modo al sindaco di Udine. “Invitiamo il sindaco Fontanini – continua la presidente – a smetterla di occuparsi di questioni secondarie, concentrandosi invece su grandi questioni che riguardano il futuro degli udinesi. La pandemia ha mostrato tutta la fragilità del nostro sistema sanitario ed in particolare della medicina generale. La ormai cronica carenza di medici di famiglia, un tempo fiore all’occhiello dell’Italia e i numerosi pensionamenti attesi nei prossimi mesi e anni, rischia di portare il sistema sanitario regionale al collasso. L’amministrazione comunale – conclude – che nel proprio programma aveva inserito l’infermiere di quartiere e che dopo tre anni di mandato non si è mai concretizzato, utilizzi almeno il grande patrimonio immobiliare che ha a disposizione, per concedere gratuitamente ambulatori ai medici di famiglia, incentivando in tal modo la loro presenza in città”.