Imprenditore ucciso a Udine, il giovane aggressore chiede di restare in carcere

S’indaga per chiarire i contorni dell’aggressione che, nella notte tra venerdì 21 e sabato 22 a Udine, è costata la vita a Shimpei Tominaga

Continuano le indagini per chiarire i contorni della morte di Shimpei Tominaga, il 56enne imprenditore giapponese vittima dell’assurda aggressione nella notte tra venerdì 21 e sabato 22 giugno in via Pelliccerie, nel cuore di Udine.

I ricordi dei giovani protagonisti della rissa sono confusi: quanto accaduto, dunque, andrà ricostruito nel dettaglio, per capire le esatte responsabilità dei ragazzi.

Battistella chiede di rimanere in carcere

Al momento, Samuele Battistella, il 20enne di Mareno di Piave che ha confessato di aver sferrato il pugno al volto costato la vita a Tominaga, deve rispondere di omicidio preterintenzionale. L’operaio 20enne, difeso dall’avvocato Tino Maccarrone, ha rifiutato la possibilità di procedere con il riesame, chiedendo di rimanere in carcere.

Al suo legale ha detto di voler attendere il processo in custodia, dicendo di non voler causare ulteriore dolore alla propria famiglia. Sarebbe, insomma, consapevole della gravità del suo gesto e vorrebbe tornare indietro – ha riferito ancora l’avvocato difensore – ma sa che non è possibile.

Su un punto, però, Battistella è stato molto chiaro: il gruppo non avrebbe tentato la fuga. Dopo essersi resi conto della gravità della situazione, i giovani, che inizialmente avevano raggiunto il vicino B&B dove alloggiavano, sarebbero tornati indietro per sincerarsi delle condizioni dell’imprenditore giapponese, steso a terra in stato d’incoscienza.

Posizione diversa per gli altri due giovani trevigiani

Posizione diversa per gli altri due giovani in stato di fermo, il 20enne Daniele Wedam e il 22enne Abdallah Djouamaa, entrambi residenti a Conegliano. I due al momento devono rispondere di rissa aggravata, ma non è escluso che la loro posizione si possa aggravare in concorso in omicidio.

Wedam, sempre difeso dall’avvocato Maccarrone, e Djouamaa, assistito dal difensore Guido Galletti, potrebbero, invece, avvalersi del riesame, chiedendo la possibilità di attendere il processo ai domiciliari. Saranno decisivi i filmati delle telecamere di sorveglianza, per capire il loro ruolo nel tragico omicidio.

Nel frattempo, questa mattina il medico legale Carlo Moreschi eseguirà l’autopsia sul corpo di Tominaga. All’esame, che dovrà chiarire se la morte dell’imprenditore è compatibile con la dinamica del violento pugno subito, parteciperanno anche i consulenti delle parti.

Zaia chiede una legge contro le baby gang

Sul tragico delitto di Udine è intervenuto anche il presidente del Veneto, Luca Zaia. “Abbiamo il dovere di tutelare la stragrande maggioranza dei nostri ragazzi, composta di giovani per bene che studiano, lavorano e contribuiscono alla vita della società”, ha detto Zaia. “Purtroppo c’è il rischio che dei giovani si parli solo a causa di una vera minoranza, come quella rappresentata dai violenti e dalle baby gang; un fenomeno che deve essere contrastato e disincentivato. Spero si possa arrivare a una specifica proposta di legge a riguardo“.