Critiche le condizioni del 56enne giapponese Shimpei Tominaga, ricoverato a Udine dopo l’aggressione subita
E’ appesa a un filo la vita di Shimpei Tominaga, il 56enne di origine giapponese ma da molti anni residente in Friuli che, nella nottata tra venerdì 21 e sabato 22 giugno, è stato vittima di una violenta aggressione in centro a Udine.
Per l’imprenditore, ricoverato all’ospedale Santa Maria della Misericordia in condizioni critiche, è stata avviata la commissione per l’accertamento della morte cerebrale. Nel frattempo, sono arrivati in città, dal Giappone, i suoi parenti.
Restano in carcere i tre giovani protagonisti della rissa
Tominaga aveva chiesto a due gruppi di giovani, che si stavano affrontando a suon di urla e spintoni, di smetterla. Invece di calmarsi, uno dei ragazzi lo aveva colpito con un pugno al volto, poco dopo le 3.30, tra via Paolo Sarpi e via Pelliccerie. La vittima, cadendo, aveva battuto la testa sul selciato riportando lesioni gravissime.
Il Gip di Udine Carlotta Silva ha convalidato l’arresto, con misura della custodia cautelare in carcere, per i tre giovani protagonisti della rissa. L’accusa principale, al momento per lesioni gravissime, è a carico di Samuele Battistella, 20 anni, residente a Mareno di Piave (Treviso), che avrebbe sferrato il pugno. Se venisse accertato il decesso del 56enne, il capo d’imputazione cambierebbe in omicidio preterintenzionale.
Fermati assieme al 20enne anche il coetaneo Daniele Wedam e Abdallah Djouamaa, 22 anni, entrambi di Conegliano. Infine, per uno dei due giovani ucraini coinvolti nella rissa, il giudice per le indagini preliminari Silva ha disposto il divieto di dimora in Friuli Venezia Giulia.
La ricostruzione della Polizia di Stato
Dopo la segnalazione al 112, sul posto erano accorsi gli agenti della Squadra Volante della Questura di Udine, che immediatamente si erano prodigati per prestare soccorso all’imprenditore giapponese steso al suolo in stato d’incoscienza.
Dal momento che l’uomo non rispondeva agli stimoli e le sue condizioni erano apparse da subito molto gravi, un agente gli ha praticato il massaggio cardiaco, per poi affidarlo alle cure del personale sanitario, che lo ha trasportato d’urgenza, in codice rosso, al pronto soccorso di Udine.
Nel frattempo, la Polizia di Stato, acquisite le prime informazioni dai testimoni presenti nel locale, si è messa immediatamente alla ricerca del gruppo di giovani autori dell’aggressione, tutti fermati a poca distanza.
Dopo l’invito a calmarsi è scattato il violento pugno in faccia
I cinque protagonisti tra i 20 e i 31 anni – quattro di nazionalità italiana e un ucraino – sono stati ripresi dalle telecamere di videosorveglianza. Grazie anche alle testimonianze, è stato possibile ricostruire la dinamica dei fatti e le responsabilità dei giovani. I tre residenti nel Trevigiano erano arrivati in città per trascorrere il fine settimana, mentre gli altri due, entrambi residenti nel Pescarese, da giorni si trovavano a Udine per lavoro.
Uno dei cinque, nel corso della rissa tra i due gruppi, aveva riportato gravi tumefazioni al volto e diverse ferite agli arti. Si era rifugiato nel locale per cercare riparo e per chiedere di chiamare il 112. Visto lo stato gravemente alterato dall’alcol dei ragazzi, i presenti hanno cercato di placare gli animi e di allontanare il gruppo.
E’ stato a quel punto che uno dei giovani si è scagliato contro l’imprenditore giapponese, che aveva semplicemente invitato i giovani a calmarsi e a far rientro a casa per smaltire la sbornia. Un singolo violento colpo sferrato al volto ha fatto rovinare a terra il 56enne, che ha perso subito conoscenza. E’ scattato un parapiglia, nel quale anche altre persone presenti sono state coinvolte.
Visti i gravi indizi a loro carico, i cinque sono stati tutti fermati per rissa aggravata e, nel caso dei tre ragazzi trevigiani, anche per lesioni gravi.