I manifesti della campagna dell’aborto a Udine.
Sono stati vandalizzati nel quartiere Rizzi di Udine i manifesti che sostengono la campagna per l’aborto farmacologico promossa dall’Uaar (Unione atei e agnistici razionali), che si batte per il diritto all’autodeterminazione delle donne, affissi alcuni giorni fa.
Da Udine a Gorizia la campagna per l’aborto farmacologico fa discutere
I cartelloni, imbrattati di nero, cancellano non solo i messaggi della campagna, ma anche il viso della testimonial, Alice Merlo. L’UAAR ha presentato l’accaduto alla Questura di Udine. “Al momento non abbiamo ricevuto riscontri in relazione agli atti di vandalismo sui manifesti UAAR né sui responsabili, neanche in forma di rivendicazione. La denuncia all’autorità è stata un atto dovuto, come è stato fatto anche nelle altre città italiane dove il nostro messaggio è stato oggetto di atti vandalici”, spiega Michelangelo Licata, coordinatore Uaar del circolo di Udine.
E prosegue: “Quello che ci preme dire è che la campagna “Aborto Farmacologico – Una conquista da difendere” non è “pubblicità” all’interruzione di gravidanza. Sull’argomento c’è una legge dello stato che va difesa e che è spesso sotto attacco con forme anche subdole come l’obiezione di coscienza. Il messaggio della nostra campagna è quello di informare le donne della possibilità di esercitare la loro libertà di scelta anche per via farmacologica senza quindi dover affrontare situazioni che cerchino di colpevolizzare le loro scelte o subire un percorso chirurgico invasivo”.