Gli argomenti di salute pubblica in due delle più note serie televisive a tema medico – “Grey’s Anatomy” e “Dr. House” – sono affrontati in modo limitato e inadeguato. È quanto emerge da una ricerca coordinata dal Dipartimento di Medicina dell’Università di Udine. Lo studio è stato condotto in collaborazione con l’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale (Asufc) e l’Azienda ospedaliero-universitaria “Città della salute e della scienza” di Torino.
Obiettivo del lavoro era valutare natura, frequenza e accuratezza della rappresentazione di questioni di salute pubblica in alcuni medical drama. I risultati sono stati pubblicati dalla rivista scientifica “Frontiers in Public Health”. La ricerca, la prima nel suo genere in Italia, è intitolata “Valutazione della rappresentazione e trattazione dei temi di sanità pubblica da parte delle serie televisive a tema medico” (“Tv medical dramas: assessing the portrayal of public health in primetime”).
Il gruppo che ha condotto lo studio, coordinato da Laura Brunelli in collaborazione con Gianluca Voglino, è composto da Daniela Zago, Peter Cautero, Enrico Scarpis, Erika Pompili, assieme ai professori Roberta Siliquini e Silvio Brusaferro.
I risultati
La ricerca ha esaminato 94 episodi delle due serie televisive. Per ogni caso clinico rappresentato in “Grey’s Anatomy” e “Dr. House” sono stati raccolti dati rispetto a: caratteristiche generali, temi di salute pubblica trattati, adozione di pratiche di prevenzione delle malattie infettive. L’analisi degli episodi ha rivelato che, a fronte di un’ampia varietà di casi clinici rappresentati, gli argomenti di salute pubblica sono stati riportati solo in modo limitato. Argomenti di promozione della salute sono stati affrontati in modo inadeguato in più della metà degli episodi. Importanti temi di salute pubblica come le vaccinazioni, i programmi di screening e il controllo del fumo sono stati trattati in meno del 5 per cento dei casi. Anche le basilari misure di prevenzione da attuarsi per contenere i rischi di infezione sono state scarsamente rappresentate. Per esempio, l’igiene delle mani prima della pandemia veniva rappresentata solo nel 10 per cento dei casi, nonostante la sua importanza già critica per la prevenzione delle malattie trasmissibili.
Le serie tv analizzate e le variabili
I medical drama selezionati, “Grey’s Anatomy” e “Dr. House”, sono stati trasmessi in prima serata negli Stati Uniti tra il 2010 e il 2019 e in Italia tra il 2011 e il 2019 e sono ancora disponibili su piattaforme a pagamento e in dvd. Il gruppo di studio ha valutato ogni episodio di due stagioni campione delle due serie. Le variabili raccolte sono state suddivise in tre categorie principali: le caratteristiche del paziente e la sua cura durante l’episodio; i temi di salute pubblica trattati, cioè le condizioni che hanno un impatto negativo sulla salute della popolazione e che possono essere prevenute o attenuate da interventi di prevenzione e promozione della salute; la sicurezza dei pazienti e il rischio infettivo.
I criteri di scelta dei medical drama
La ricerca ha preso in considerazione le serie televisive trasmesse in tutto il mondo dopo il 1990. In particolare, quelle americane, canadesi e le produzioni internazionali in lingua inglese. Per valutare l’influenza di queste serie sono stati analizzati il numero di premi vinti da ciascuna serie, o da singoli professionisti per il loro ruolo nella serie, in 15 fra le principali premiazioni. Inoltre, sono state considerate le nomination di ogni serie e la tempistica e frequenza di messa in onda.
Il contesto
Negli ultimi anni è diventato sempre più chiaro quanto sia importante affrontare le sfide di salute pubblica del nostro tempo. Dalla resistenza agli antibiotici alla prevalenza dei fattori di rischio cardiovascolare, dall’inquinamento ambientale alla preparazione alle epidemie, alla prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza sanitaria. Per affrontare questi problemi e per promuovere la salute e prevenire le malattie particolare attenzione deve essere prestata all’educazione come obiettivo di salute pubblica e strumenti come i medical drama possono essere utili a questo scopo.
Tv ed educazione sanitaria
“C’è un urgente bisogno – spiegano Laura Brunelli e Silvio Brusaferro – di instaurare una migliore collaborazione tra esperti di salute pubblica e professionisti dei media e della comunicazione. L’obiettivo dovrebbe essere quello di creare messaggi per la salute che siano scientificamente accurati ma anche attraenti per il pubblico. Combinando conoscenza ed esperienza dei professionisti della salute con le capacità di narrazione dei media si potrebbe trovare un migliore equilibrio tra intrattenimento, informazione ed educazione per garantire che i contenuti rivolti alla popolazione siano corretti e adeguatamente informativi“.