La Dacia Arena di Udine ha ospitato l’evento dell’università.
Una grande cerimonia sulla falsariga di quanto accade nei college americani. Un momento di festa per il raggiungimento di un grande traguardo vissuto nella suggestiva cornice della Dacia Arena che accolto circa 6 mila persone di cui mille ragazze e ragazzi neo laureati dell’Università di Udine che hanno provato l’emozione di essere proclamati dottoresse e dottori sul rettangolo verde. Un momento di grande festa e gioia per loro che, a causa della pandemia, avevamo vissuto questa tappa fondamentale della loro vita soltanto da remoto.
Si ritorna ai grandi eventi allo stadio.
La Dacia Arena, dunque, si è confermata, ancora una volta, uno stadio moderno e versatile, location ideale per qualsiasi tipo d’evento ed attività anche slegata dal calcio, dimostrando di essere un impianto vivo 365 giorni l’anno. Infatti, con l’auspicabile e progressivo ritorno alla piena normalità, la Dacia Arena è tornata e tornerà ad essere, già nelle prossime settimane, teatro di grandi eventi.
Grazie alla sinergia con l’Università di Udine la cerimonia ha visto tutte le laureate e i laureati, seduti in curva nord, sfilare attorno al terreno di gioco ed essere proclamati dinanzi ai propri parenti ed amici ospitati nella tribuna centrale della Dacia Arena.
“Come Club abbiamo sempre sottolineato come la Dacia Arena è uno stadio funzionale – ha sottolineato il direttore generale di Udinese Calcio Franco Collavino – poter celebrare le lauree di migliaia di studenti è un qualcosa di non previsto ma proprio per questo è doppiamente bello. È bello perché la Dacia Arena si sta confermando sempre di più come punto di riferimento per il territorio e la comunità. Solo pochi mesi fa abbiamo istituito un hub Vaccinale in curva nord. Oggi ci troviamo a celebrare un migliaio di laureati durante la pandemia che hanno l’opportunità di festeggiare la loro laurea. È bellissimo. Sarà un evento che possiamo replicare in futuro sfruttando completamente le potenzialità del nostro stadio. Come abbiamo detto più volte, il limite è solo la fantasia”.