La laurea honoris causa per Giuseppe Jogna.
Tra i principali fautori delle lauree professionalizzanti, già presidente per quasi 20 anni dei periti industriali italiani e anche dell’ente di previdenza dei periti, Giuseppe Jogna, originario di Forgaria del Friuli, sarà insignito dall’Università di Udine della laurea magistrale honoris causa in Ingegneria gestionale. La cerimonia di conferimento si terrà lunedì 27 giugno, alle 11, nell’aula “Marzio Strassoldo” del polo di via Tomadini 30/a a Udine.
A proporre a Jogna il massimo riconoscimento accademico è stato il Dipartimento politecnico di ingegneria e architettura. La cerimonia si aprirà con gli indirizzi di saluto del rettore, Roberto Pinton; del direttore del Dipartimento, Alessandro Gasparetto, e del presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei periti industriali, Giovanni Esposito.
Prenderà poi la parola Alberto Felice De Toni, già rettore dell’Ateneo friulano e ordinario di ingegneria economica gestionale, che terrà la laudatio di Jogna intitolata “La tempra di un uomo progettista e costruttore del futuro”. Seguirà la proclamazione a dottore honoris causa di Giuseppe Jogna che, ricevuta la pergamena di laurea, terrà la sua lectio magistralis dal titolo “Si apre una porta per il futuro dei tecnici”. Chiuderà l’evento il canto del “Gaudeamus” a cura del Coro “Gilberto Pressacco” dell’Ateneo.
La Commissione di laurea sarà composta dai professori: Roberto Pinton, Alessandro Gasparetto, Pietro Romano, Alberto Felice De Toni, Guido Nassimbeni, Marco Petti, Domenico Visintini. Componente esterno, il presidente del Consiglio nazionale dei periti industriali e dei periti industriali laureati, Giovanni Esposito.
Chi è Giuseppe Jogna.
Giuseppe Jogna, nato nel 1937, si diploma perito industriale specializzato in edilizia nel 1958 all’Istituto tecnico industriale “Malignani” di Udine. Fedele all’insegnamento e alla tenacia tramandatagli dal padre, muratore emigrato in Francia, che lo spronava a studiare perché vedeva nell’istruzione la principale fonte di riscatto sociale. Sempre nel ’58 si iscrive all’Albo dei periti industriali. Dopo un breve periodo di insegnamento a scuola, dal 1962 svolge l’attività di libero professionista, fino al 1992, quando costituisce uno studio associato multidisciplinare a Spilimbergo.
Dopo il terremoto si è adoperato affinché le professioni dell’area tecnica della provincia di Udine partecipassero attivamente alla stesura delle leggi e delle norme tecniche per la ricostruzione. A 30 anni, nel 1967, diventa consigliere del Collegio dei periti industriali, e lo resterà per un decennio. È componente del Consiglio nazionale dei periti dal 1977 al 1984, anno in cui viene eletto presidente fino al 1997. In quella veste, anche in collaborazione con il Censis, ha introdotto e promosso numerose iniziative legate all’innovativo tema della sicurezza (collettiva, domestica, ambientale, elettrica, stradale, ecc.).
Sul fronte legislativo ha contribuito all’introduzione della legge sul praticantato per i periti industriali. Dopo una lunga battaglia che lo ha visto in primo piano, nel 1997 viene istituito l’Ente di previdenza dei periti industriali, che da quell’anno va a presiedere fino al 2007. Dal 2008 al 2013 ritorna alla testa del Consiglio nazionale dei periti industriali. L’impegno nazionale però non termina con quel mandato perché dal 2013 al 2018 resta consigliere del Consiglio nazionale dei periti. È di quegli anni l’impegno per l’approvazione della legge con l’obbligo della formazione universitaria per l’accesso alla professione di perito industriale.
Un impegno, quello sul versante della professionalizzazione universitaria, che Jogna ha poi riversato sul tema delle lauree professionalizzanti. Un percorso che lo ha visto sostenere con tutto il Consiglio nazionale dei periti industriali l’azione della Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui) nel percorso culminato con il Decreto ministeriale 446 del 2020 che ha definitivamente normato le lauree ad orientamento professionale. Jogna ha pubblicato anche due libri autobiografici, “La grande opportunità. Riformare le professioni tecniche al tempo della crisi”, del 2012, e “Un incontro improbabile”, del 2021.