Le celebrazioni per il Giorno del Ricordo a Udine.
Ricordare per costruire un futuro migliore: è stato questo il filo conduttore dell’intensa celebrazione udinese del Giorno del Ricordo a Udine, organizzata dal comitato provinciale dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (Anvgd) e presieduta da Bruna Zuccolin. Un momento solenne che ha visto la partecipazione di istituzioni e cittadini, uniti nel commemorare le vittime delle foibe e l’esodo giuliano-dalmata.
Alla cerimonia, svoltasi nella mattinata presso il Parco Martiri delle Foibe, hanno preso parte il sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni, l’assessore alla Cultura Federico Pirone, e diversi rappresentanti del Consiglio regionale, tra cui il presidente Mauro Bordin, accompagnato dai consiglieri Mauro Di Bert, Manuela Celotti e Igor Treleani. Presenti anche i consiglieri comunali Loris Michelini, Luca Vidoni e Carlo Giacomello.
Il valore della memoria
Nel suo intervento, Bordin ha sottolineato l’importanza di tramandare la storia con obiettività e senza strumentalizzazioni: “La storia a volte si presta a essere dimenticata o manipolata. Queste celebrazioni servono proprio a ricordare, con serenità e rispetto, quel che successe. Per troppo tempo le istituzioni sono rimaste sorde al dolore di chi visse queste tragedie, ma oggi il riconoscimento è ampio e condiviso”.
Il presidente del Consiglio regionale ha poi evidenziato la necessità di trasmettere alle nuove generazioni i valori della memoria, affinché il passato diventi insegnamento per il futuro: “Dobbiamo avere il coraggio di riconoscere gli errori del passato, chiedere scusa e trarne insegnamento, senza ideologie e divisioni, ma con la volontà di affermare che tragedie come queste non devono ripetersi”.
Bordin ha voluto lanciare un messaggio anche sul futuro delle nostre comunità. “Senza dimenticare, oggi la grande maggioranza delle persone ha saputo voltare pagina, utilizzando quel che la storia ci ha insegnato per creare delle relazioni, dei rapporti, dei contatti nel segno del rispetto reciproco e della civile convivenza”. Riprendendo le parole di Bruna Zuccolin su GO!2025, il presidente del Cr Fvg ha messo in evidenza quanto sia “forte il segnale lanciato dalla prima capitale europea della Cultura transfrontaliera tra due realtà che prima non comunicavano, ma hanno saputo abbattere confini, frontiere e muri”.
Nel suo discorso, il sindaco De Toni ha ribadito il ruolo della città di Udine in questa memoria collettiva: “Con la deposizione della corona d’alloro, la città rinnova il proprio impegno nel custodire la memoria di eventi che hanno lasciato una ferita profonda nell’Europa. Udine è stata parte di questa storia, accogliendo nei suoi campi profughi migliaia di esuli”.
De Toni ha poi condiviso un ricordo personale legato agli anni ‘70: “In campeggio in Istria incontrai una donna che mi chiese con amarezza: ‘Perché ci avete abbandonato?’ Solo anni dopo compresi il significato di quelle parole e la sofferenza di chi fu costretto a lasciare la propria terra”. Il sindaco ha concluso con un appello alla pace e alla riconciliazione: “Essere qui oggi è un atto di responsabilità. Dobbiamo perseguire la pace attraverso il dialogo e il rispetto reciproco, rafforzando la nostra comune casa europea”.
Un omaggio alle vittime
La cerimonia si è conclusa con la deposizione di una corona d’alloro al cippo del Parco Martiri delle Foibe, seguita dalla lettura della Preghiera dell’Infoibato e di una poesia di Biagio Marin, eseguite da Lucio Costantini dell’Anvgd. Numerosi cittadini e rappresentanti delle associazioni d’arma hanno partecipato, testimoniando un sentimento di memoria condivisa e di impegno affinché simili tragedie non si ripetano.