Con una mostra patrocinata dal Parlamento Europeo e dall’Ambasciata italiana di Praga, l’artista Giorgio Celiberti “torna” idealmente alla fonte della sua ispirazione e del suo impegno morale, nati dopo la visita al campo di concentramento di Terezin (Repubblica Ceca) nel 1965. L’esposizione (1-29 febbraio) è dedicata a tutti i bambini, vittime innocenti che nella storia hanno visto svanire il loro futuro.
La visita di Giorgio Celiberti a Terenzin.
In una personale curata dall’architetto Mario Da Re, il pittore e scultore Giorgio Celiberti viene celebrato a Praga a distanza di quasi 60 anni da quando, nel 1965, si recò a Terenzin, il campo di concentramento a pochi chilometri dalla capitale ceca. “È stata proprio quella visita a cambiare radicalmente l’arte di Celiberti, che da allora sarebbe stata intesa come memoria e testimonianza, mutuando il proprio linguaggio proprio dai segni lasciati sulle carte e sulle pareti dai bambini destinati al genocidio – sono le parole della critica d’arte, Lorenza Gava – . Da allora lo spessore morale del suo messaggio non è mai venuto meno, con una continua meditazione sul dolore nella storia e sulla speranza della pace”.
L’occasione è anche quella di celebrare i 75 anni di vita artistica del maestro friulano i cui primi passi si mossero proprio in terra ceca: dal cimitero ebraico a Praga e, soprattutto, dalla fortezza di Terezin, dove la mostra sarà successivamente riallestita nei mesi di marzo e aprile.
L’esposizione.
A rendere possibile la mostra, l’impegno degli eurodeputati Gianantonio Da Re e Martina Dlabajová che, con la preziosa collaborazione dell’ambasciatore italiano a Praga, Mauro Marsilli, hanno promosso l’iniziativa: “In un contesto storico come quello che stiamo vivendo, la mostra di Celiberti e il suo messaggio di attenzione nei confronti dei bambini si indirizza alle vittime ebree dell’Olocausto ma diventa anche un abbraccio a tutti i piccoli che, ancora oggi in Israele, a Gaza, in Ucraina e in tante altre parti del mondo, vengono travolti dall’avanzare crudele della guerra e del terrorismo spietato. Il suo è un messaggio che unisce la nostra terra con quella ceca, entrambi segnate dagli orrori di quel periodo”, ha affermato Gianantonio Da Re.
“La tragedia della Seconda Guerra Mondiale, avvenuta nel campo di concentramento di Terezín, dove i nazisti uccisero migliaia di bambini imprigionati, è un evento doloroso per tutta l’Europa – ha ribadito Martina Dlabajová – . Un grande italiano come Giorgio Celiberti parla per tutti noi, anche senza usare le parole. Le sue opere sono una risposta muta agli orrori che non dobbiamo mai dimenticare, ma sono anche un omaggio alle vittime innocenti. È un onore per me partecipare ad una mostra che celebra il lavoro di una vita di questo artista friulano e presentarla nella mia patria esaltandone il profondo legame storico e culturale. Il maestro Celiberti, che conosco personalmente da molto tempo, continua a stupirmi con la sua forza, la sua disponibilità a prendersi le colpe degli altri e la sua capacità di perdonare”.