Mercoledì 21 agosto sarà completata la consegna dei frigoriferi nel carcere di Udine
Si è conclusa con successo la raccolta fondi lanciata per l’acquisto di frigoriferi da posizionare all’interno delle celle del carcere di via Spalato, a Udine. A darne notizia sono il garante dei diritti delle persone private della libertà personale Andrea Sandra, l’Associazione Icaro volontariato giustizia e La Società della Ragione.
“La società civile di Udine, e non solo, ha offerto una risposta straordinaria alle difficoltà e, di fronte al mordere del sovraffollamento nel carcere di Via Spalato, ha raccolto il nostro appello per un obiettivo concreto, quello di dotare ogni cella di un frigorifero, uno strumento che garantisce migliori condizioni di vita e una quotidianità simile a quella della vita precedente”, raccontano i promotori. “L’adesione di oltre cento persone in pochi giorni è andata oltre ogni aspettativa. Ringraziamo tutte e tutti coloro che hanno contribuito con generosità e secondo le proprie disponibilità e ci ha molto colpito di avere trovato persone insospettabili tra le donatrici e i donatori“.
Mercoledì 21 agosto saranno consegnati gli ultimi frigoriferi
“Questo vuol dire che in questi anni abbiamo seminato bene e che i convegni, l’invenzione del calendario civile, il progetto socializzato di ristrutturazione dell’Istituto, il digiuno a staffetta per togliere il carcere dal cono d’ombra e dare dignità al luogo di privazione della libertà, hanno contribuito a creare una comunità dentro e fuori”, spiegano ancora i promotori.
Il 14 agosto sono stati consegnati 20 frigoriferi e mercoledì 21 agosto saranno consegnati gli altri, per un totale di 38.
“La raccolta è andata oltre ogni aspettativa: abbiamo raggiunto la cifra complessiva di 10.449.48 euro, il doppio di quanto ci eravamo prefissati. Ora abbiamo un fondo residuo che dobbiamo destinare. Che fare? Dai detenuti viene la richiesta di acquisto di un attrezzo per la palestra. Nei prossimi mesi sarà
disponibile il polo culturale, formativo, di laboratori e la nuova scuola. Un punto di riferimento sarà offerto dalla Biblioteca, uno spazio luminoso e ricco di potenzialità”, illustrano garante e associazioni impegnate.
“Abbiamo chiesto all’architetto La Varra di disegnare il luogo, dalle scaffalature, ai tavoli di lettura e scrittura, alle luci. Un’ipotesi potrebbe essere quella di acquistare il legno per far costruire ai detenuti con l’aiuto di associazioni e cooperative la libreria. Ci possono essere altre idee. Come abbiamo fatto finora, coinvolgeremo i detenuti e ascolteremo le loro richieste; a settembre organizzeremo un incontro con le
associazioni e decideremo insieme”.