La battaglia di una mamma per le cure del figlio a Udine.
Il figlio ha un brutto incidente della strada, se la cava per miracolo ma in un primo momento viene rifiutato in ospedale per la riabilitazione intensiva. La mamma, però, non ci sta e solleva il caso, fino a vincere la sua battaglia.
Accade a Udine. Protagonista della vicenda è Luca, un giovane di 26 anni, coinvolto in un sinistro stradale il 21 marzo. È in sella a uno scooter e riesce a sopravvivere. Ma le gravi fratture riportate lo hanno allettato e deve andare all’ospedale Gervasutta per la riabilitazione necessaria a recuperare la mobilità. Il nosocomio, in un primo momento, lo respinge. E qui parte la lotta della madre.
Nadia Fileccia solleva il caso, evidenziando come “in ospedale esiste solo il Covid” e ricordando che il figlio “dovrà stare allettato per 80 giorni, non potrà muoversi e neanche sedersi. Dove vado a battere i pugni?” chiede, invocando l’aiuto di chi possa darle una mano. E così, il caso sale alla ribalta e Nadia la spunta. “Il direttore del Gervasutta – annuncia oggi trionfante la mamma – ha deciso di accettare Luca in reparto di riabilitazione. In questo percorso però non dimentico chi soffre in silenzio e non ha voce. La salute è tutelata dalla costituzione, la cura è un diritto inalienabile e non ci si può dividere in categorie privilegiate e le altre”. Insomma, battaglia vinta e un’ondata di affetto che ha “travolto” Nadia e Luca. Per il ragazzo, ora comincia, un’altra avventura, quella per la riabilitazione. La mamma saprà trasferirgli la grinta necessaria.