Rimosso un faggio morto sul Colle del Castello: verifiche sulla salute degli alberi

L’albero è stato rimosso questa mattina.

Nella mattinata di mercoledì 31 gennaio il Comune di Udine è intervenuto sul versante est del Colle del Castello per la rimozione di un faggio, che dalle recenti analisi è risultato completamente disseccato a causa del periodo di grave siccità che ha colpito la città nel corso dell’estate 2022.

I lavori sono partiti dal Piazzale del Castello, a lato della Casa della Contadinanza, e a compierli è stata una ditta incaricata dal Servizio Verde Pubblico del Comune. È stata utilizzata una cosiddetta piattaforma di lavoro elevabile (PLE) che può raggiungere i 36 metri di altezza e che ha consentito, vista la complessa posizione del tronco, di rimuoverlo in sicurezza, senza provocare danni a cose e piante limitrofe. Una sua caduta al suolo, procedimento che avviene normalmente in area boschiva, avrebbe rovinato infatti sia le numerose piante sane nelle vicinanze, sia compromesso il percorso pedonale che risale il castello dal versante che affaccia su piazza Primo Maggio.

Le verifiche sulla salute degli alberi.

Nel contempo l’Amministrazione comunale ha dato incarico per effettuare le prove di trazione sugli ippocastani presenti sul perimetro esterno dell’ellisse di Giardin Grande. Questo test, che sarà effettuato tra le giornate di mercoledì e giovedì, è fondamentale per capire lo stato di salute degli alberi presenti sul territorio udinese, soprattutto alla luce del crollo di uno degli stessi ippocastani lo scorso dicembre. DA quel giorno infatti il Comune ha monitorato attentamente tutte le piante di quel versante.

“Stiamo procedendo a effettuare un intervento sistematico di cura degli alberi e del verde pubblico che non era mai stato fatto prima.  Le cadute che si sono verificate e la necessità di eliminazione, purtroppo, di alcune piante ormai irrimediabilmente compromesse o già morte sono la conseguenza dell’incuria della precedente Amministrazione. La nostra prima necessità è quella di tutelare l’incolumità e la sicurezza delle persone. Questo si lega senza dubbio a una cura strutturata e costante del Verde, con la garanzia di avere maggiore spazio a disposizione per più alberi e in migliore salute – ha commentato l’Assessore al Verde Ivano Marchiol – . In più è necessario considerare che molte semenze utilizzate nelle decadi precedenti non sono più adatte al nostro clima o al contesto urbano. Un problema che ci viene sollevato dai tecnici: non possiamo più piantare degli aceri perchè non c’è più abbastanza acqua, né a livello di radici né a livello aereo”.