Nel 2023 le elezioni per il sindaco di Udine
La prossima primavera, Udine andrà al voto per eleggere il nuovo sindaco della città. Centrodestra e centrosinistra, però, nicchiano e ancora non hanno scelto i loro candidati.
Per fortuna, a smuovere un tantino le acque ci ha pensato Ettore Rosato (Terzo Polo), che pochi giorni fa ha annunciato di essere pronto a sostenere anche il centrodestra se, invece di puntare sulla riconferma di Pietro Fontanini, metterà in lizza l’ex rettore dell’Università di Udine, Alberto Felice De Toni. Che però è sempre stato uno dei nomi per i papabili candidati di centrosinistra.
Apriti cielo: centrodestra e centrosinistra, entrambi scandalizzati dalla proposta di Rosato, hanno rispolverato il fastidio per i “Visitors” di cecottiana memoria, ma almeno s’è visto un segno di vita.
Prima Udine, ad esempio, che da mesi è coinvolto in tavoli di lavoro di intese larghissime (dal Pd, al M5Stelle, a diverse civiche più o meno di centrosinistra), è intervenuto con il suo capogruppo, Enrico Bertossi, che pur senza fare nomi, ha sottolineato che “Udine ha bisogno di un candidato giovane, che abita in città e la vive, che conosce i problemi e ha un rapporto popolare con la gente”. Pare essere il ritratto di Alessandro Venanzi, ambizioso capogruppo del Pd, da mesi (anni) uno dei nomi in lizza come candidato sindaco, proprio in contrapposizione a De Toni.
Il centrosinistra, d’altronde, dovrà fare i conti con un altro problema: il “divisionismo” (e non in senso artistico) di cui soffre. Vedremo quindi quale effettivamente sarà la coalizione che si presenterà al 2023 e attorno a quale nome si coagulerà. Da ricordare poi che c’è anche la civica Spazio Udine con Ivano Marchiol: a giugno, si è presentata ufficialmente come lista candidata, poi ha preferito lavorare pancia a terra tra i cittadini e nei quartieri, dove organizza iniziative settimanali.
Dall’altra parte, nel centrodestra, la situazione sembra ancora in stand by: dopo le parole di Rosato, il governatore Massimiliano Fedriga ha rinnovato la fiducia a Fontanini, che però non ha ancora sciolto le riserve sulla sua disponibilità ad un secondo mandato.
La coalizione deve poi fare i conti con i nuovi assetti di potere post elezioni, con Fdi che vorrà sicuramente il suo riconoscimento. Resta da vedere se e quali nomi possono spendere in città i meloniani.