La giovane oste del locale Al Ponte a Udine: “Andiamo avanti solo con i risparmi”

La giovane oste di Al Ponte a Udine.

I ristori sono arrivati, “ma era poco e niente, ci abbiamo pagato giusto le bollette”. E il cosiddetto Sostegni? “No, quello no. Hanno detto che non avevamo i parametri, dopo mesi che siamo stati chiusi”. Eleonora Cecutti è una giovane oste di Udine, che gestisce insieme al padre e ad un altro socio il locale Al Ponte a Udine, tempio del buon bere e dei sapori friulani.

Sono loro che hanno ristrutturato cinque anni fa lo storico caseggiato di colore rosso che si affaccia su piazzale Chiavris. Da un anno a questa parte, come tutti i bar e i ristoranti, aspetta il venerdì per sapere se la settimana successiva potrà tornare a lavorare. “Con l’asporto abbiamo visto che non ci conveniva e abbiamo scelto non tenere aperto”, prosegue Cecutti.

Come fate ad andare avanti allora? “Con i nostri risparmi, guadagnati a fatica e che non sono infiniti chiaramente”. Nel frattempo anche i costi del locale rimangono. Spese fisse, come l’affitto e le bollette. “Non ho ancora pensato di mollare, come tanti altri, però è dura”, confida. E quindi? “Quindi speriamo di poter riaprire presto almeno durante il giorno e poi la sera, come la scorsa estate, sfruttando il fatto che si possa restare all’aperto”, conclude.