Dopo i problemi, ecco le proposte per le mense scolastiche
Genitori, sindacati (Filcams Cgil e Uil Fpl) associazioni (Scuole in comune, di Priorità alla scuola Udine, di Legacoop Fvg), rappresentanti di realtà economiche, sociali ed educative, liste civiche (Progetto Innovare, Patto per l’autonomia, Siamo Udine, Costruire Futuro, Sinistra Unita) si sono riuniti sabato 2 luglio per elaborare una serie di proposte da presentare al comune di Udine in vista del nuovo capitolato d’appalto del servizio di ristorazione scolastica.
Ad un anno dagli esiti dell’indagine che ha portato alla revoca della gestione della ristorazione scolastica cittadina alla ditta vincitrice dell’appalto e a pochi giorni da un nuovo secondo grave caso che coinvolge le mense scolastiche del comune di Udine, appare sempre più urgente agire per voltare pagina dopo questo periodo molto preoccupante, evitando il ripresentarsi di una situazione che gli alunni, le famiglie e il personale della scuola di Udine non meritano.
Le proposte al Comune
Ecco le proposte che sono state presentate all’amministrazione comunale:
Rispettare le linee guida degli appalti regionali del 2021 in modo che si evitino rischiose interpretazioni che possano generare discrepanze tra il servizio atteso e quello fornito; richiedere una manifestazione di interesse preventiva agli operatori economici, ovvero i potenziali fornitori del servizio di ristorazione su cui impostare un capitolato che sia adeguato a ricevere proposte credibili e competitive, oltre che congruenti con gli attuali prezzi di mercato e le effettive disponibilità; rimettere al centro l’obiettivo primario di conferire un’educazione alimentare, schemi comportamentali e relazionali corretti ai nostri figli; valorizzare al massimo il criterio della qualità rispetto all’offerta economica per ottenere offerte economicamente più vantaggiose, con una valutazione fortemente accentuata sulla qualità rispetto al prezzo (ad. es 90% qualità – 10% offerta economica), anche in termini occupazionali sia rispetto al rafforzamento della clausola sociale che alle condizioni contrattuali offerte alle lavoratrici ed ai lavoratori; compatibilmente con i numeri del servizio e la sostenibilità economica, puntare sul bio e sulle filiere corte, anche valorizzando reti per mettere in sinergia più risorse territoriali ed infine valutare la creazione di un centro cottura di proprietà comunale.
“Auspichiamo l’impegno e la volontà del comune di Udine a redigere un capitolato d’appalto che promuova un servizio di ristorazione scolastica a tutela della salute e dell’educazione alimentare degli oltre 4 mila ragazzi interessati, anche attraverso il coinvolgimento del territorio e delle famiglie, sia in un’attività propositiva iniziale che in sede di monitoraggio e di valutazione del servizio” hanno affermato i promotori della proposta.
No pasti confezionati e cucina in loco
“Chiediamo che sia garantito in ogni scuola uno spazio dedicato alla refezione diverso da quello dedicato all’attività didattica, che si evitino il più possibile pasti confezionati e la plastica, che si aumenti con il tempo la disponibilità delle mense di tipo B che prevedono uno spazio-cucina in loco e garantiscono pasti più sani e appetibili – concludono -. Infine chiediamo che venga rinforzato il contratto della merenda”.