A cura di Marcella Zampieri e la collaborazione di Angelo Floramo.
Anche in tempi di coronavirus la scuola non si ferma e anzi dà prova della sua vitalità. Proprio in questi giorni è stato pubblicato “A cercar nidi. Storie di Minori discoli 1914-1920 dalle carte dell’archivio di Stato di Udine» (lanuovabase). Sono stati 45 studenti ad impegnarsi in questo progetto in 3 anni di ricerca. Il risultato finale è composto da 480 pagine a colori con tante foto inedite e 27 storie con saggi introduttivi e schede di approfondimento, a cura di Marcella Zampieri con la collaborazione di Angelo Floramo e l’importante sostegno del territorio.
Il libro è disponibile con contributo presso le librerie Friuli, Moderna e Tarantola di Udine che sostengono il progetto mettendo a disposizione i propri spazi.
Tra i fascicoli è spuntato un cognome notissimo: Modotti Gioconda, sorella della famosissima Tina, era una discola nel 1915, poi ragazza madre di un “figlio della guerra”, il piccolo Tullio. E anche lui sarà discolo nel 1928. Una storia tutta da scoprire nei capitoli dedicati.
La pubblicazione ha ricevuto il sostegno e il patrocinio dai maggiori enti territoriali, tra cui il Mibac, l’archivio di Stato di Udine, il Consiglio regionale FVG, la Fondazione Friuli, il Comune di Udine, Confcooperative Fvg, l’ordine degli avvocati di Udine, Civibank e il comitato Tina Modotti.
“Minori discoli” è l’espressione ufficiale con cui la giustizia italiana definiva i bambini e ragazzi al di sotto dei ventuno anni considerati “irrecuperabili” cioè gli indisciplinati, i ribelli, gli impenitenti, colpevoli di furti e comportamenti immorali. Sono le piccole vittime della povertà e della miseria che hanno segnato Friuli negli anni della guerra.
Gli studenti hanno sfogliato le 174 pratiche aperte dal Tribunale tra il 1914 e il 1920, ne hanno riprodotte digitalmente circa la metà per trascriverle e studiarle. Infine hanno selezionato i 27 discoli di cui hanno raccontato la storia. I saggi introduttivi e le schede di approfondimento permettono di ricostruire il quadro generale in cui le vicende si collocano.