L’appello nazionale contro il green pass.
Sono diciassette i professori universitari in Friuli Venezia Giulia ad essersi uniti ai 300 colleghi di tutta Italia contro l’obbligatorietà del certificato verde. Nell’elenco pubblicato online diversi sono i nomi dei docenti delle Università di Udine e Trieste e sono presenti anche insegnanti dei conservatori delle due città. I diciassette si sono uniti all’appello nazionale e al quale ha aderito anche lo storico e noto volto televisivo Alessandro Barbero.
Da Udine.
Per l’Università di Udine: Massimo Benvegnù, professore a contratto in Legislazione dei media, Pietro Corvaja, docente ordinario Geometria, Dario Filiputti, corso di laurea di Fisioterapia, Michele Gaslini, docente associato di Diritto pubblico, Mario Gregori, professore ordinario di Economia, Salvatore Lavecchia, professore associato di Storia della filosofia antica, Nando Prati, ricercatore in Matematica per le applicazioni economiche e sociali, Antonella Riem, docente di Letteratura inglese, Vittorino Talamini, ricercatore a tempo indeterminato. Dal Conservatorio Statale di musica “J. Tomadini” Fabrizia Persoglia, docente di pratica e pittura pianistica.
Da Trieste.
Dall’ateneo di Trieste ci sono Paolo Gasparini, professore ordinario in Genetica medica, Stella Marega, Ph.D Filosofia politica, Alessandra Marin, docente associato, Marco Molinaro, professore a titolo gratuito da EpR – Data Science, Michele Stoppa, docente associato di Geografia. Compaiono anche i nomi di Manuel Staropoli, docente di Flauto dolce, e Manuel Tomadin, docente di Organo, al Conservatorio di musica “G. Tartini” Trieste.
La motivazione.
Nella lettera firmata dai professori si legge che l’obbligatorietà del Green pass è “ingiusta e illegittima la discriminazione introdotta ai danni di una minoranza, in quanto in contrasto con i dettami della Costituzione”. Il riferimento è all’articolo 32 del documento, che recita “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.
A sostegno di quanto sottoscritto dai docenti, c’è anche quanto stabilito dal Regolamento Eu 953/2021, dove viene spiegato che bisogna evitare la discriminazione, diretta o indiretta, delle persone che non sono state vaccinate per vari motivi o che hanno deciso di non farlo.
L’appello, quindi, vuole essere un monito per richiamare alla libertà di scelta e favorire l’inclusione. Secondo i docenti, l’obbligo del certificato verde lede i diritti di studio e formazione.