Nuovo grave episodio nella struttura di via Spalato, a Udine
Ancora una giornata difficile nel carcere di Udine. Martedì 24 settembre, infatti, un detenuto di origine tunisina ha cercato di ferirsi con una lama e poi ha dato fuoco a un materasso. Nel gesto autolesionistico sono stati coinvolti tre agenti della Polizia penitenziaria, rimasti intossicati nel tentativo di spegnere l’incendio e soccorrere il detenuto e il suo compagno di cella.
I tre poliziotti hanno dovuto far ricorso alle cure del Pronto soccorso e sono stati dimessi con prognosi di 15 giorni per uno e di sei giorni per gli altri due agenti. A rendere noto l’accaduto è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria che, nell’esprimere la propria vicinanza e gli auguri di pronta guarigione ai colleghi, accende nuovamente i riflettori sulle difficoltà del sistema penitenziario.
Migliorare le condizioni nelle carceri
“La tensione nelle carceri è palpabile ogni istante ed è grave che a pagare lo scotto siano i servitori dello Stato”, commenta Donato Capece, segretario generale del Sappe. Quanto accaduto ieri a Udine, “è solo l’ultimo di una serie di episodi che evidenziano la necessità di un intervento urgente e sistematico per migliorare le condizioni di sicurezza all’interno degli istituti penitenziari”.
A fronte di 90 posti, al 31 agosto nella struttura di via Spalato erano accolti 173 detenuti, 58 dei quali imputati e 114 condannati. Tra maggio e agosto, sono stati 14 i poliziotti rimasti feriti nel corso di vari episodi di violenza, tra i quali spicca la protesta collettiva d’inizio agosto. Il sindacato auspica un intervento urgente del Ministero della Giustizia e del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria per adottare misure più severe nei confronti dei detenuti violenti.