Il bilancio del reparto di Oculistica dell’Ospedale di Udine.
Un aumento di circa un terzo, sia nell’attività chirurgica, sia in quella ambulatoriale: cresce l’attività del reparto di Oculistica dell’Ospedale di Udine, secondo i dati resi noti dal dottor Carlo Salati, direttore della struttura afferente al Dipartimento Testa Collo e Neuroscienze.
“Stiamo rispondendo in maniera significativa a quelle che sono le sfide attuali legate al contenimento delle liste d’attesa sia a livello chirurgico che a livello ambulatoriale. I dati parlano chiaro e stiamo facendo il massimo per garantire ai pazienti il miglior percorso clinico in tempi adeguati”.
I dati di attività
Negli ultimi 2 anni si è osservato un aumento del 30% dell’attività chirurgica, in particolar modo della chirurgia vitreo-retinica, protagonista di circa 400 interventi l’anno in termini di interventi complessi effettuati dalla SOC Oculistica, centro di riferimento per la chirurgia vitreoretinica (d’urgenza e programmata) e per la chirurgia del glaucoma.
Riguardo quest’ultima il numero di interventi è raddoppiato nell’ultimo anno, superando la quota dei 100 interventi in un solo anno. Non da meno la chirurgia corneale, anche questa con un aumento del 30% di trapianti corneali.
Gli sforzi dell’equipe guidata dal dr. Salati sono diretti anche all’incremento delle prestazioni ambulatoriali che hanno raggiunto la considerevole quota di circa 32.000 accessi in 12 mesi, a testimonianza dell’attrattività e della qualità delle cure offerte dalla Struttura.
L’attenzione alla cura della persona ed i risultati ottenuti sono anche il frutto del modello organizzativo fondato sull’ “umanizzazione delle cure” portato avanti nel Dipartimento Testa Collo e Neuroscienze diretto dal prof. Robiony e il supporto totale della Direzione ASUFC.
Nuova strumentazione
Grande sforzo è stato posto anche per aumentare l’offerta di prestazioni strumentali, grazie all’arrivo di ben due OCT (Optical Coherence Tomography), strumenti che permettono uno scan ad altissima risoluzione della retina, coroide e del nervo ottico e che sono ormai essenziali per la diagnosi e il trattamento delle malattie oculari.
In particolare, uno strumento OCT è stato fornito alla SOC Oculistica di Udine con l’obiettivo di modernizzare e migliorare il servizio di cura delle maculopatie. Il secondo strumento è stato donato da un gruppo di imprenditori della Carnia al presidio ospedaliero di Tolmezzo, permettendo l’avvio di ambulatori con prestazioni oftalmologiche di 2° livello, per garantire elevati livelli di assistenza anche nell’area dell’Alto Friuli.
Non solo Tolmezzo ma anche il presidio territoriale di Gemona rappresenta un centro di riferimento per l’oftalmologia dell’Alto Friuli: in particolare è stata potenziata l’attività correlata alla chirurgia della cataratta, che ha raggiunto due sedute operatorie a settimana, in previsione di un aumento dell’offerta di prestazioni chirurgiche con l’obiettivo di lasciare ulteriore spazio alla chirurgia oftalmologica complessa che viene svolta presso il presidio Santa Maria della Misericordia di Udine.
“I numeri sono evidenti e testimoniano un importante aumento di attività che va di pari passo con la qualità offerta in ogni tipo di prestazione e la professionalità dell’equipe che vi opera – ha concluso Salati -: con questi volumi entro la fine dell’anno verosimilmente riusciremo ad implementare l’organico con altri specialisti e quindi potremo mettere a disposizione ulteriori risorse per i bisogni della popolazione”.