L’iniziativa.
Era il 9 novembre 1989: a Berlino cadeva l’ultimo baluardo della cortina di ferro, quella linea di confine che, dal 13 agosto del 1961, aveva fisicamente diviso in due la città tedesca e, idealmente, l’Europa. Quel muro non più esistente è ancora un simbolo di pace, tanto quanto per trent’anni esso aveva rappresentato la testimonianza tangibile di una guerra devastante.
Duecento persone tentarono di superarlo in quel lasso di tempo, e morirono. Due milioni entrarono in Berlino ovest la notte in cui in migliaia picconarono il recinto che separava le famiglie e impediva la libertà di circolazione. Fu una festa collettiva in un tripudio di applausi, abbracci, fiaccole, bandiere della Germania e urla di “libertà”.
E festa collettiva sarà quella organizzata da alcune classi del Malignani di Udine il 9 novembre, dalle 11.00 alle 12.30 nel campo coperto di pallamano dell’Istituto.
Per celebrare lo storico evento, i ragazzi hanno in programma di costruire un muro di scatole di cartone sulle quali i graffiti di oggi riporteranno alla mente le scritte di protesta con cui gli street artist di ieri mostravano il sentimento di disagio popolare che quel muro provocava.
Abbattuto il muro comparirà la scritta “Costruttori di pace”, in un’atmosfera di festa fatta di musica, palloncini e lo sventolare di una grande bandiera della pace. Nel 1989 furono i giovani a trainare la folla alla protesta e all’abbattimento del muro. Oggi sono ancora i giovani ad esprimere, attraverso questa coreografia, l’importanza di coltivare sentimenti di libertà per una pacifica convivenza.