Il sindaco di Udine Alberto Felice De Toni, a nome della giunta comunale e dell’intera comunità udinese, esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Bruno Pizzul, giornalista e telecronista ufficiale della nazionale italiana dal 1986 al 2002, una figura straordinaria dello sport che ha saputo conquistare il cuore di tutti gli italiani grazie alla sua professionalità e all’eleganza e la compostezza del suo stile.
“Bruno Pizzul è stato un professionista che ha segnato un’epoca oltre che simbolo e ambasciatore del Friuli, a cui, da Rettore, ho avuto l’onore di conferire la laurea honoris causa. Gli eventi della storia entrano nella memoria delle persone nella maniera in cui vengono raccontati e descritti. Pizzul, con il suo linguaggio lucido ed elegante, ha saputo elevare il racconto di ogni manifestazione sportiva, rendendo onore alla sua professione, come diceva lui, col massimo impegno e senza superbia. La sua voce ha accompagnato la nazionale italiana di calcio per cinque campionati mondiali e quattro europei segnando un’epoca narrativa, tanto che la chiarezza e la semplicità del suo stile sono ora ricordati con ammirazione, se non rimpianti”, ha detto il Sindaco De Toni.
“Ma il ricordo che rimarrà più forte è quello umano: la sua voce è stata il sottofondo degli eventi che più di tutti hanno generato senso di comunità e unione nel nostro Paese. Guardare le partite significava unirsi davanti a un televisore per condividere momenti profondamente emozionanti e coinvolgenti, tanto nelle più grandi città quanto nei più piccoli paesi d’Italia. Durante le più importanti competizioni calcistiche internazionali gli italiani non hanno mai lasciato spazi a divisioni, e la sua voce scandiva la narrazione di quei momenti.
È motivo di grande orgoglio – conclude il sindaco – per la nostra comunità che quei momenti indelebili nella memoria collettiva siano stati raccontati da una voce friulana, capace di trasmettere le emozioni dello sport con eleganza e autenticità. In questo momento mi stringo alla moglie Maria e alla famiglia, in particolare al figlio Fabio, che conosco personalmente. È stato tutto molto bello, grazie Bruno”.
A ricordare Bruno Pizzul anche il vicesindaco Alessandro Venanzi: “Oggi ci lascia una leggenda del giornalismo sportivo, una voce che ha raccontato il calcio con passione, eleganza e straordinaria semplicità. Un gigante della cultura sportiva, capace di emozionare generazioni di tifosi. È stato un orgoglio per tutto il Friuli, ma anche un uomo che ho avuto il piacere di conoscere e apprezzare nei momenti di vita più semplici e abitudinari. Un friulano profondamente legato alla sua terra, che ha accettato più volte con entusiasmo di fare da esempio di friulanità, veicolandone i valori per le generazioni future”.
Pizzul e l’Ateneo friulano.
Anche l’Università di Udine rende omaggio a Bruno Pizzul con profonda gratitudine e ammirazione. Maestro di giornalismo, non solo sportivo, telecronista e gentiluomo, inventore di un linguaggio semplice e forbito, Pizzul è stato un simbolo orgoglioso della sua friulanità nel mondo. Un modello di educazione alla cultura e all’etica dello sport legata alla sua terra cui era profondamente legato. Nel 2015, quando l’Ateneo gli conferì la laurea honoris causa in “Comunicazione integrata per le imprese e le organizzazioni”, intitolò la sua lezione “Terra amata e raccontata”.
«La comunità dell’Università di Udine – afferma il rettore Roberto Pinton – è profondamente addolorata per la perdita di uno straordinario friulano, un eccezionale professionista di grande cultura, non solo sportiva, che per altro padroneggiava a 360 gradi, di un modello per i giovani e non solo. È stato un ambasciatore in tutto il mondo della sua terra e dei suoi valori e un sincero amico di lunga data del nostro Ateneo. Pizzul ha rappresentato e continuerà ad esserlo una vera e propria autorità del microfono sportivo televisivo, un modello di giornalismo competente e dai toni civili. Porteremo sempre con noi il suo esempio di umanità, semplicità e il suo incarnare la funzione educativa dello sport».
La laurea honoris causa a Bruno Pizzul.
La cerimonia di conferimento della laurea honoris causa a Pizzul si svolse il 29 aprile 2015 nella sede di Gorizia dell’Ateneo. Il riconoscimento gli venne attribuito “per il contributo fornito come giornalista sportivo e radiotelecronista – recita la motivazione –, testimone privilegiato di una concezione etica del calcio che valorizza la dignità della persona e rifiuta la violenza enfatizzando il valore educativo dello sport, come promotore dei valori della friulanità e di una cultura sportiva fortemente radicata nel territorio”. L’elogio accademico (laudatio), intitolato “Lo sport tra emozione e comunicazione. In onore di Bruno Pizzul”, fu di Bernardo Cattarinussi. Alla cerimonia intervennero l’allora rettore Alberto Felice De Toni, la coordinatrice del corso di laurea magistrale in “Comunicazione integrata per le imprese e le organizzazioni”, Nicoletta Vasta, e il direttore dell’allora Dipartimento di scienze umane che propose il conferimento, Mauro Pascolini.
Nel 2009–2010, sempre nella sede goriziana dell’Ateneo, Bruno Pizzul diresse il corso di perfezionamento “Sport news: teorie e tecniche del giornalismo sportivo”. Nel 2023 fu il testimonial della prima edizione del master “Amministrazione e gestione delle aziende sportive” consegnando i diplomi ai partecipanti.