Lame, bastoni e mazze nei centri per minori stranieri: “Servono metal detector”

Le reazioni dopo i controlli nei centri per minori stranieri non accompagnati.

Il blitz delle forze dell’ordine questa mattina nei centri per minori stranieri non accompagnati di Udine, ha riportato in auge il tema di quali misure di sicurezza adottare: durante i controlli, infatti, sono state trovate e sequestrate una cinquantina di armi improprie.

“Mancava solo qualche scimitarra all’arsenale. Per il resto, tra bastoni, mazze, coltelli e lame di
varia natura direi che questi ospiti non si fanno mancare niente. Da tempo chiedo di dotare di metal detector gli edifici adibiti ad accogliere migranti minorenni o presunti tali: chi liquidava la mia idea con parole poco rispettose ha qualcosa da dire, oggi?” è il commento del consigliere regionale di Forza Italia, Roberto Novelli.

Secondo Novelli “molti, troppi giovani migranti estraggono dalla tasca coltelli e lame con la stessa leggerezza con la quale noi occidentali consultiamo lo smartphone. Basta fare filosofia, servono azioni serie per prevenire i problemi, come i controlli a tappeto sistematici usando anche i metal detector portatili. La fase successiva è punire i violenti e gli accoltellatori, che spesso hanno una certa inclinazione a essere recidivi”.

Novelli chiude: “Oggi abbiamo la prova che siamo al cospetto di violenti potenzialmente molto pericolosi. Vogliamo veramente trattenerli tra noi, nei centri urbani, liberi di scorrazzare tra le nostre piazze, le strade e le scuole? Abbiamo tante caserme dismesse in zone adeguate a raffreddare i bollenti spiriti di questi migranti. Aggiungo che i gestori devono assumersi maggiori responsabilità rispetto ai controlli dei loro ospiti, dentro e fuori dalle strutture”.

“Gli esiti dei controlli messi in atto questa mattina dalle forze di polizia sono la conferma delle
preoccupazioni sempre più spesso manifestate dai cittadini
e mettono definitivamente a tacere il buonismo ideologico di chi continua a difendere questo modo di fare accoglienza che non è quello giusto” ha detto il consigliere regionale e capogruppo di Fedriga presidente, Mauro Di Bert.

“Il riepilogo di ciò che gli agenti hanno trovato all’interno delle due strutture è sconvolgente – aggiunge Di Bert -, degno di un arsenale di guerra e conferma la totale non volontà di integrazione ma solo di delinquere e agire con violenza di questi giovani. Mi sento di manifestare forte preoccupazione per la gestione di queste strutture destinate ad accogliere minori stranieri non accompagnati che forse non sono organizzate in modo tale da gestire al meglio quella che di fatto è un’emergenza, a discapito anche di quei ragazzi e sono convinto che ce ne sono, motivati a costruirsi una nuova vita, il cui percorso è minato da soggetti violenti e poco inclini al rispetto delle regole”.

Su quanto accaduto, è intervenuto anche il Sap (Sindacato autonomo di Polizia) del Fvg: “Da tempo il SAP, a seguito dei numerosi episodi che si sono verificati nei centri urbani del Friuli Venezia Giulia, denuncia la necessità di un maggior controllo, soprattutto da parte di chi è deputato all’accoglienza e percepisce quindi i finanziamenti pubblici per tale compito” ha detto Lorenzo Tamaro, segretario regionale.

“Il ritrovamento di questo materiale all’interno di una di queste strutture e i fatti di cronaca che ormai quotidianamente riempiono le pagine dei giornali e dei mass media, certificano la necessità di un maggior controllo soprattutto all’interno delle comunità che si occupano dell’accoglienza. È evidente che debba anche essere previsto e rafforzato un programma che sia volto all’insegnamento alle persone accolte, delle leggi italiane e al rispetto delle persone e delle istituzioni. L’intervento, effettuato con l’ausilio di personale dei reparti antisommossa della Polizia di Stato e dei Carabinieri, evidenzia l’importanza di una veloce costituzione in Regione di un Reparto Mobile, come da tempo auspicato e chiesto proprio dal SAP” ha concluso Tamaro.