Il Contarena verso il concordato: “Chiederemo i danni al Comune”

Presentata la richiesta di concordato per il Contarena.

Continua la battaglia tra il Comune di Udine e la società Spritz Time, che gestisce il Caffè Contarena. Nei giorni scorsi Edoardo Leone, amministratore della società, ha depositato la richiesta di concordato in bianco in continuità.

Una scelta per “superare la crisi nella quale oggi ci ci troviamo anche a causa del Comune di Udine”, sostiene lo stesso imprenditore. All’origine ci sarebbe un contenzioso di circa 300mila euro, riguardanti il pagamento dei canoni di affitto che i gestori devono al Comune. A sua volta la Spritz Time lamenta un credito di circa 200mila euro per i lavori di manutenzione effettuati a proprie spese.

Ma i danni che la società è pronta a chiedere potrebbero arrivare al mezzo milione di euro. “La causa civile davanti al Giudice Venier, sta quantificando l’ingente danno subito dalla mia società a fine 2019 – continua Leone – . I documenti da noi prodotti con le chiusure giornaliere per quel periodo hanno portato ad una perizia che quantifica un minor incasso imponibile di euro 240.238,87 a causa della riduzione della attività determinata dai lavori di rifacimento dell’impianto elettrico e da quelli di riparazione dei banchi frigoriferi e della cappa di aspirazione. A questo importo bisognerà aggiungere gli interessi commerciali di oltre 3 anni e mezzo e una perdita di clientela dovuto anche al periodo successivo che potrà eventualmente quantificare in maniera equitativa il Giudice”.

Ora con la richiesta di concordato le cose si complicano ancora di più. “Se ci sarà un piano sostenibile che verrà omologato, il Comune di Udine non incasserà tutto il credito, verrà pagato nella percentuale dei chirografi, ma dovrà pagare tutto quanto verrà deciso nelle cause” conclude l’amministratore unico della Spritz Time. Il rischio per il Comune è quello di ritrovarsi nella condizione di non incassare i propri crediti e nello stesso tempo di dover però pagare quello che verrà deciso nella causa non potendo a quel punto più compensare alcunché.