I consumi del campo nomadi di Udine.
Il campo nomadi di via Monte Sei Busi “si beve” circa 100mila litri di acqua al giorno. Un consumo irragionevole segnalato dal Cafc al Comune di Udine in mattinata. Immediato sopralluogo del sindaco Pietro Fontanini con un funzionario dell’amministrazione per verificare lo stato dell’arte. È lo stesso sindaco a ricostruire cosa sia accaduto: “Il campo nomadi sorge su un territorio di proprietà demaniale, ma è il Comune a pagare le utenze per l’acqua. Il Consorzio ci ha mandato una comunicazione per denunciare un consumo idrico anomalo negli ultimi mesi. Sono bastati pochi minuti per accertare la veridicità della segnalazione: la lancetta del contatore viaggiava a una velocità pazzesca, abbiamo documentato tutto anche con alcuni video per consentire agli uffici di fare le valutazioni del caso e le proiezioni rispetto ai costi possibili”.
Ancora Fontanini: “A regime, il campo nomadi ci costa tra i 24mila e i 26mila euro l’anno solo per l’acqua. Con l’impennata degli ultimi due mesi – la lettera del Cafc fa riferimento a un aumento molto pronunciato tra i primi di dicembre e i primi di febbraio – è ragionevole pensare che i costi possano aumentare ancora, anche alla luce dello stato di degrado degli impianti. Noi non siamo disposti a buttare soldi per chi non si accolla le spese per i servizi che riceve”.
Il sindaco aggiunge che “prenderò contatti con il Cafc per trovare una soluzione. L’Enel, per esempio, ha intestato i contatori alle singole utenze: ogni famiglia si paga la propria bolletta di energia elettrica. Dobbiamo trovare il modo di replicare lo stesso modello con l’acqua. Siamo già alle prese con il caro bollette, surreale e grottesco spendere cifre folli per un campo nomadi che consuma acqua come fosse una cittadella dello sport con piscine olimpiche”.