Prima di essere un cinema, un cinema di qualità sempre al passo con i ritmi e i riti della vita contemporanea, il Visionario è – e vuole fortemente essere – una casa per tutti. Sia dal punto di vista della programmazione, un lungo percorso che spazia tra offerte di ogni tipo, sia sotto il profilo strutturale e logistico. La cura del CEC e del Comune di Udine è sempre stata meticolosa e costante: dalla riqualificazione pre-Covid, che ha portato a cinque il numero delle sale, ai tempestivi adeguamenti messi in atto durante l’emergenza sanitaria, dalla grande attenzione al tema dell’accessibilità al generale e progressivo potenziamento della dotazione tecnologica (pensiamo al Dolby Atmos e ai proiettori 4K).
Cinema all’avanguardia anche nella sostenibilità.
Se la manutenzione della “casa”, come abbiamo visto, rappresenta un continuo work in progress, ecco che il Visionario è appena stato al centro di nuovi e importanti lavori sul fronte della sostenibilità. Ci riferiamo alle opere che, grazie ai fondi del PNRR, porteranno a un contenimento dei costi energetici e ambientali: l’efficientamento dei sistemi di climatizzazione, l’installazione di pannelli fotovoltaici a parziale abbattimento dei consumi energetici (e quindi a riduzione delle emissioni di CO2), la sostituzione delle locandine cartacee con schermi led in grado di far risparmiare consumo di carta (e quindi produzione di CO2 per tutto il processo produttivo e di trasporto del materiale) e la sostituzione del proiettore della sala Astra, che è ora un proiettore 4K al laser.
Oltre a un risparmio di energia elettrica e ad un contenimento della produzione di rifiuti speciali (una “lampada” laser si sostituisce mediamente ogni 10 anni, le lampade alla xenon hanno invece una durata di più o meno 6 mesi), ne deriverà un miglioramento importante della qualità della proiezione: sarà infatti la terza sala del Visionario dotata di definizione 4K (in 2K restano quindi solo le due sale più piccole, dove, considerata la dimensione dello schermo, la differenza tra 4K e 2K sarebbe impercettibile).
Il passaggio da una regolazione manuale ad una elettronica dell’impianto di riscaldamento e raffreddamento porterà poi un sensibile miglioramento in termini di risparmio di energia elettrica e di metano, riducendo la spesa per l’energia di circa il 10% e riducendo le emissioni di CO2 del 7,74%. Sono state, inoltre, sostituite due esistenti centrali di trattamento aria con recuperatore ad alta efficienza tra aria espulsa e di rinnovo (18% di risparmio di energia elettrica e metano, emissioni di CO2 abbattute del 17%).
Con un finanziamento regionale e a cura diretta del Centro per le Arti Visive è stata infine sostituita la pavimentazione in resina della sala Minerva e della Saletta con una pavimentazione in moquette, con un notevole miglioramento dell’acustica. Ed è stato anche installato un sistema di videosorveglianza.
“Tutti questi interventi – commentano Sabrina Baracetti e Thomas Bertacche, responsabili del CEC – contribuiranno ad apportare delle migliorie in fatto di efficientamento e di risparmio energetico dell’intera struttura, producendo un risparmio sulla spesa energetica del fabbricato di oltre il 35% e abbattendo, contestualmente, l’emissione di CO2 di quasi il 31%».E ancora: «Una struttura importante e storica come quella del Visionario ha bisogno costante di cura e miglioramenti. Ora stiamo lavorando insieme al Comune di Udine sull’accessibilità, ma è sotto gli occhi di tutti che uno dei primi interventi da prendere in considerazione sarà la ritinteggiatura dell’edificio”.
“Il Visionario – sono invece parole del Presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin – è uno spazio culturale unico e originale capace di perseguire in ogni circostanza la qualità, diventando anche esempio di sostenibilità nel contenimento dei costi energetici e ambientali. La città di Udine e tutta la Regione traggono beneficio dalla manutenzione e dal miglioramento continuo del Visionario, per questo il mio ringraziamento va ai responsabili del CEC, protagonisti nel mantenere vivo questo nostro patrimonio”.
“Una città e un territorio come il nostro – aggiunge l’assessore alla Cultura del Comune di Udine, Federico Pirone – hanno bisogno di avere dei cinema e dei luoghi di cultura moderni. Per una città come Udine, capoluogo del Friuli e dall’aspirazione europea, questa è una questione centrale. Gli investimenti che sono stati realizzati nel tempo al Visionario sono coerenti con questa linea. Voglio in particolare sottolineare come questo tipo di interventi, oltre a realizzare l’obiettivo della sostenibilità ambientale ed economica, permettono di liberare risorse che possono essere intelligentemente utilizzate per arricchire la programmazione culturale”.
“Il Visionario – conclude l’Assessore ai Lavori pubblici del Comune di Udine, Ivano Marchiol – può e deve essere il perno di uno sviluppo urbano migliore, dove si intrecciano cultura, socialità e vitalità economica. Da parte di questa amministrazione c’è l’impegno per supportare al massimo le realtà culturali come il CEC e il CAV, creando contesti urbani in grado di sostenere e supportare lo sviluppo e i continui cambiamenti dell’attività di promozione artistica e culturale”.