La testimonianza.
Con lo slittamento al primo di giugno per la fine del lockdown delle attività legate all’estetica e al benessere, sono in molti a essere scontenti. Centri estetici, tatuatori, parrucchieri e massaggiatori speravano di poter ripartire con il 18 maggio ma, dopo il nuovo decreto, dovranno ancora aspettare fino al primo giugno.
“La nostra categoria si sente con le mani legate, non rappresentata e molto impaurita per il futuro – spiega Angela Velasquez, del Centro Estetico Angelica Nails Academy di Udine -. Ad oggi noi chiediamo fiducia, di farci riaprire con l’impegno di adottare (come facciamo da sempre) tutte le misure di sicurezza previste. Non vogliamo creare assembramenti, ma fare vedere che ci siamo, silenziosamente e più che mai addolorati”.
Contro la decisione del Governo, Angelica Nails Academy insieme all’N. 18 Tattoo Shop di Jordy Naponiello e tanti altri esercenti di Udine ha deciso di protestare partecipando al flashmob di martedì 28 aprile con gli altri negozi della città.
La preoccupazione dei proprietari è che il prolungamento della chiusura forzata possa portare al fallimento delle attività, che, peraltro, non hanno ancora ricevuto gli aiuti economici sperati e si ritrovano, dunque, in ginocchio. La discriminazione deriva soprattutto dal fatto che per le attività del settore il mantenimento delle distanze di sicurezza è impossibile.
“Perché alcuni settori più a rischio si e noi no? Sembra che non capiscano la nostra categoria, noi abbiamo sempre rispettato i criteri di sicurezza”, conclude Angela.